gregory horror show

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  1. ThUnDeR77
     
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    State vagando da giorni, sperduti in un limbo senza fine, una realtà parallela in una notte (ovviamente) buia e tempestosa… quando miracolosamente giungete davanti a Gregory House! Evviva siete salvi! Ahem… salvi è una parola grossa dato che la vostra avventura, nonché uno dei vostri peggiori incubi, è appena cominciata.

    Welcome to Gregory House…hihihi
    Un topo vi dà il benvenuto, ridacchiando sotto i baffi e giocando col fatto che arrivati qui finalmente siete in salvo ma difficilmente riuscirete ad uscirne vivi! E ve lo dice un topo! Dopo qualche breve filmato, qualche tutorial non troppo invadente e una sana dormita per riprendere le energie sentiamo dei rumori provenire dalla stanza vicina. Proviamo a spiare dal buco della serratura e scorgiamo una strana figura rannicchiata al chiaro della luna…è un gatto-zombi! Socievole però, ci spiegherà molto gentilmente ciò che dovremo fare per sopravvivere ma soprattutto per poter fuggire dall’hotel.
    Se già avete sbirciato le foto qui a lato vi sarete certamente domandati che razza di gioco sia questo Gregory Horror Show e sicuramente queste poche righe non vi avranno di certo aiutato a comprenderlo.
    Si tratta di un’avventura particolare, un survival horror dai creatori di Resident Evil basato su una serie televisiva in voga in Giappone. Graficamente “bizzarro” con personaggi piccoli e goffi, grosse teste squadrate e uno stile super-deformed a condire il tutto.

    Che paura mi fa
    Come avrete capito il nostro scopo è quello di uscire da questa casa degli orrori e per riuscirci dovremo “rubare” 12 anime ai rispettivi possessori. Abbiamo infatti stretto un accordo con “La Morte” in persona e, una volta consegnatele queste dodici anime, ci aiuterà nella nostra fuga.
    Ovviamente impossessarci di queste anime non sarà di certo facile, ed ognuna di esse richiederà la risoluzione di diversi enigmi. Gli inquilini hanno una vita propria, stramba, ma la trascorrono dentro l’albergo facendo azioni diverse per ogni momento della giornata: il passare del tempo infatti è regolato da un orologio che influenzerà le abitudini degli ospiti, e quelle del nostro personaggio che dovrà riposare sia per ripristinare la propria energia, sia per entrare in contatto con la morte una volta recuperata almeno un’anima. E in che modo possiamo farlo? Per arrivare a ciò che vogliamo, per risolvere l’enigma e raggiungere la tanto agognata anima dovremo spiare (nel vero senso della parola) attraverso il buco della serratura il comportamento dei nostri vicini che cambierà di ora in ora e che potrà essere comodamente annotato sulla nostra agenda. Potremo anche parlare tranquillamente con i nostri “amici”, soprattutto il gatto-zombi, i quali spesso ci riveleranno particolari chiave.
    Una meccanica abbastanza semplice ma allo stesso tempo fortemente originale, nella quale i rischi sono rappresentati dai vicini stessi e da una barra di “energia (o sanità?!?)” mentale che diminuirà col passare del tempo. L’atmosfera dell’hotel è pesante e coi suoi orrori può rendere folle chiunque, così che la nostra mente avrà bisogno di riposo o lettura di vari libri sparsi per l’hotel e quindi evitare di diventare completamente pazzi. Inoltre , coloro ai quali riusciremo a rubare l’anima, ci daranno la caccia per tutto il gioco, girando per l’hotel e “obbligandoci” alla visione di piccoli spettacoli horror qualora fossimo catturati. Questi simpatici siparietti diminuiranno la nostra sanità mentale che può essere ripristinata anche facendo uso di erbe (le stesse della saga di Resident Evil!), alimenti/bevande e medicine vari. Il nostro girovagare per l’hotel è piacevole quindi, anche se l’azione soffre di una certa lentezza e macchinosità: si tratta sempre di ascoltare indizio per indizio (l’inglese di certo vi verrà in aiuto, non c’è l’italiano tra la scelta delle lingue) e cercare l’oggetto ma soprattutto la frase chiave che ci consentirà di risolvere enigmi via via sempre più difficili.
    Una longevità non irresistibile e alcuni piccolissimi difetti, come per esempio la mappa che non si aggiorna in tempo reale, costringendo il giocatore a premere ripetutamente il tasto apposito, chiudono qui il discorso relativo alle imperfezioni di Gregory Horror Show. Difficilmente lo rigiocherete una volta finito, la durata comunque è soggettiva vista la libertà di tempo concessa nel risolvere gli enigmi, ma difficilmente impiegherete oltre 8/10 ore per portarlo a termine.
    Tecnicamente il gioco non fa certo gridare al miracolo, ma nel globale la realizzazione tecnica si attesta su livelli discreti, che raggiungono però l’eccellenza per la splendida caratterizzazione dei personaggi. Da segnalare anche un’ottima fluidità dell’azione grazie al supporto dei fatidici 60Hz e caricamenti molti veloci in generale e tra una stanza e l’altra. Buona l’illuminazione e la gestione dei colori, molto definite anche le texture e questo fa si che l’abitazione risulta davvero ben realizzata e variegata nel complesso. Musiche simpatiche, orecchiabili e soprattutto capaci di creare quell’atmosfera comico/horror, completano un discreto reparto tecnico che svolge il suo lavoro e riesce nello scopo che si era prefissato, ovvero quello di dare vita ad un ambiente alternativo, impregnato del sadico piacere di presentare scene raccapriccianti sotto una chiave di lettura del tutto stravagante.

    Bye bye Gregory
    Gregory Horror Show in definitiva è un esperimento simpatico, non esente certo da qualche difettuccio. Consigliato a chi è in cerca di un avventura piacevole e originale ma a patto di avere un’ottima conoscenza dell’inglese (in questo caso aggiungete anche un punticino al voto) per poter apprezzare al meglio le gag e i monologhi dei personaggi, indispensabile per capire la risoluzione degli enigmi e per l’avanzamento nel gioco. Sappiate però che non ci troviamo di fronte ad un capolavoro, il gioco potrebbe risultare di difficile comprensione (meccanica e linguistica) e soprattutto non divertire la maggior parte dei giocatori odierni abituati a tutt’altro tipo di giochi e survival horror in particolare.

    Commento di Kenny
    Un po’ puzzle, un po’ avventura, questo Gregory Horror Show si presenta come un’opzione simpatica, divertente e piacevole nel panorama ludico.
    In questo periodo di magra, un titolo del genere vi aiuterà a trascorrere qualche serata spensieratamente e, non da ultimo, vi strapperà qualche sorriso.
    Come già descritto nella recensione, il lavoro di Capcom si apposta su buoni livelli tecnici, con un Character design azzeccato e musiche degne del più buffo film horror della storia servono a completare un quadro che all’apparenza potrà sembrare banale, ma se visto in un’ottica diversa diventerà qualcosa di buon valore.
    Va detto che la mancanza di veri concorrenti facilità la vita a questo titolo, quante parodie dei veri Silent Hill abbiamo visto fino ad ora? Forse l’unico vero gioco che ha cercato in passato di intraprendere questa via è quel Luigi’s Mansion che al lancio del GameCube ha divertiti e stupito un po’ tutti, ma questa è storia passata, è storia diversa, è Nintendo; ora siamo davanti a Gregory, il nuovo termine di paragone per le parodie (speriamo che con questo incentivo si inizino a sviluppare altri titoli del genere con un livello qualitativo valido).
    Dunque posso affermare con convinzione che questo progetto ha avuto un esito positivo, il titolo è di buona fattura e soprattutto sa divertire, in fondo lo scopo dei giochi è questo... no?!
     
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0 replies since 13/6/2007, 20:55   147 views
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