Jacked

Recensione

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  1. Vegetto92
     
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    Jacked
    Quattordici anni fa Electronic Arts ebbe la bella idea di far uscire su piattaforma Amiga e Atari ST un gioco di corse motociclistiche un po’ particolare: l’attenzione non si focalizzava infatti sulla sola guida del mezzo, ma anche e soprattutto sul tirare mazzate mortali agli altri piloti utilizzando pugni, catene, tubi di ferro e altri oggetti altrettanto poco ortodossi. Il gioco ebbe subito un buon successo, e, oltre a vedere un sequel, fu anche riproposto nelle piattaforme della successiva nuova generazione, come Saturn, Playstation, Nintendo 64 e, soprattutto, 3DO. Dico “soprattutto” perché proprio 3DO, poco prima di fallire, nei primi mesi del 2003, stava lavorando a “Jacked”, un titolo che riprendeva fedelmente il concept di Road Rash e che avrebbe dovuto ringiovanirne l’immagine pesantemente appannata. Alla chiusura dei battenti della compagnia di Trip Hawkins, sembrava che il destino travagliato di questo titolo fosse segnato. Invece no: Empire Interactive ha deciso di portare avanti ed ultimare i lavori, sfornando Jacked in questo inizio 2006. Avrà fatto bene o magari poteva anche risparmiarsi la fatica?



    Altro che Biaggi e Valentino

    In Jacked si nota una chiara ispirazione all’organizzazione di gioco degli ultimi due Burnout: il campionato è piuttosto lungo e suddiviso in varie città, le quali si sbloccano progredendo con il gioco, alla pari di quanto succede alle varie moto utilizzabili. Lungo il percorso, oltre vari tipi di armi (in aggiunta a quelle già elencate si trovano anche piedi di porco, pistole e via dicendo), si possono raccogliere anche unità di nitro per avere una sorta di turbo nella moto (o di NOS, come preferiranno sentir dire i più tamarri) utilizzabile in qualsiasi momento con il tasto cerchio. In molte gare si può semplicemente guidare e puntare tutto sulla velocità, ma andando avanti diventerà basilare l’assestamento di qualche mazzata agli avversari più ostici allo scopo di tenerli indietro il più possibile.
    La meccanica di gioco ricorda in modo sinistro quella già vista nel primo Road Rash, e così anche il controllo del motociclo, che risulta legnoso, irrealistico, estremamente semplificato e per nulla appagante. Purtroppo Jacked, a causa di quanto appena detto, diventa presto noioso, e nessuno degli extra sbloccabili continuando il gioco è sufficiente a mantenere il livello d’interesse sopra la soglia minima.

    Grafica e sonoro

    Dal punto di vista tecnico, se possibile, le cose peggiorano ulteriormente. Da che mondo è mondo, al termine del loro ciclo vitale, le console sono ormai “mature” e mostrano il meglio delle loro potenzialità grazie a titoli tecnicamente impressionanti. Jacked è quanto di più lontano da tutto ciò, e sembra anzi uno dei più scarsi fra i giochi di lancio. La quantità di poligoni su schermo è molto bassa (forse esagero, ma non mi stupirebbe vedere qualcosa di appena meno complesso riuscire a girare su PSX), le texture sono scialbe e sgranate, l’aliasing spunta fuori un po’ dappertutto, le collisioni sono degne di un arcade dei primi anni ’80 e, naturalmente, non si trova traccia di una minima implementazione della fisica. Un po’ meglio invece il comparto sonoro, con effetti accettabili (soprattutto considerando la qualità generale) e musiche oneste ed energiche.
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0 replies since 5/6/2007, 09:18   41 views
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