Rifts : Promise Of Power

Recensione completa

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  1. Davidan90
     
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    Un tactical - rpg per Nokia

    PRO

    - Buona l'idea
    - Si tratta di un tactical - rpg...

    CONTRO

    - ... anche se realizzato male
    - Ambientazione desolante
    - Noioso
    - Senza una tecnica di rilievo


    Sembra che l’N-Gage sia destinato a un lento declino, testimoniato anche dal veloce abbandono delle software house. Vero è che ancora oggi continuano a uscire pochi titoli che tentino di ridare nuova linfa all’ibrido di Nokia. Nel caso in esame, Backbone Entertainment pensa che la miglior cura per N-Gage sia la scelta di adattarlo soprattutto al genere tattico, magari contornandolo di una componente Rpg. Nasce così Rifts: Promise of Power.

    Mondi post atomici
    Questo Rifts: Promise Of Power è un tactical - rpg come potrebbe esserlo un Final Fantasy Tactics. A parte il gameplay, il titolo di Backbone non spartisce null’altro con il piccolo gioiello di Square-Enix, a partire dall’ambientazione. Infatti, lungi dallo svolgersi in un mondo fantastico senza tempo ma con forti connotazioni medievali, Rifts: Promise of Power vede la sua storia districarsi in un futuro post bellico, quasi cyber punk. Ormai la terra è un grande campo di battaglia dove ogni abitante deve cercare di sopravvivere in qualche modo, fronteggiando le bande che spadroneggiano nelle città e le creature generate dal Rifts. La narrazione comincia con un avvenimento tragico (nel caso del mio personaggio, il mercenario, una fuga dal carcere) dove una sorta di maestro vi insegnerà le varie funzioni del gioco. Dal punto di visto del gameplay, dunque, si può evincere la suddivisione delle zone in cui affronterete le vostre avventure in due tipi: nel primo, le città, oltre a muovervi liberamente, avrete la possibilità di parlare con gli abitanti in modo da sbloccare le quest, di frequentare i locali e di comprare oggetti; nell’altra tipologia, invece, ci saranno sezioni dedicate al combattimento puro, dove la schermata si suddividerà in caselle dove muovere il vostro personaggio, fino ad una portata determinata dalle sue abilità. Il combattimento si svolge a turni, dove potrete muovervi oppure sferrare un attacco di precisione, un attacco normale o usufruire di una magia. Le zone di lotta permettono di sfruttare il paesaggio; questa particolarità vi servirà soprattutto per arginare l’offensiva nemica. Alla fine della lotta, riceverete punti esperienza e oggetti che potranno essere rivenduti nei negozi della città per guadagnare un po’ di soldi. In seguito il vostro personaggio potrà cambiare abbigliamento e così incrementare diverse statistiche come la difesa e la potenza di attacco. Tornando sulle quest per un istante, sottolineo la banalità che pervade le missioni dettate dai cittadini: in fin dei conti tutto si riduce al recupero di qualcosa che è stato perso o sottratto, passando per uno scontro con un diverso numero di nemici, per poi, una volta ripreso l’oggetto o la persona, ritornare nella città e guadagnarsi la ricompensa. Tutto qui, alla faccia di chi si scervella per creare qualcosa di originale anche con pochi mezzi tecnici a disposizione.

    Che direzione prendere?
    Un grande problema riscontrabile subito è proprio la scarsa giocabilità del titolo. Questo è dovuto non tanto alle quest che, seppur scialbe, sono veloci e adatte al gioco portatile, ma proprio all’impiego dei pulsanti. Il pad direzionale non conosce diagonali, cosa abbastanza utile in un gioco con la visuale isometrica. Spesso penserete che il personaggio si muova a proprio piacimento, senza seguire le vostre istruzioni digitali. Certo, c’è la possibilità di girare la telecamera, ma a volte vi capiterà di parlare con personaggi con i quali non volevate farlo, e di non riuscire con altri con i quali avreste voluto interloquire. In una sola parola si può dire ingiocabile.
    Il tempo che concederete a questo gioco, nonostante abbia una buona durata, è poco, proprio per tutti i difetti che lo affliggono. Come detto precedentemente, le quest sono comunque veloci e i menù intuitivi, ma in breve tempo, dopo un primo interesse, la vostra attenzione andrà esaurendosi.

    Che è questa cosa
    Dal punto di vista tecnico, Rifts: Promise of Power dà il peggio di sé: non pago di essere campione di pochezza per le missioni e di ingiocabilità, si distingue anche per il comparto grafico. Avete presente quei giochi che tentano di spremere al massimo il buon N-Gage? Sto parlando di Splinter Cell Chaos Theory, per esempio. Ecco, dimenticate tutto e girate lo sguardo altrove: una visuale isometrica gestita male, unita a una grafica mista tra terza e seconda dimensione di dubbio gusto su un fondo nero, può generare nel giocatore un giustificato disgusto. Certo, non è questa commistione a provocare una brutta sensazione nel giocatore, ma il come è stata realizzata: personaggi bidimensionali formati da buoni sprite visto che gestiscono una sagoma di circa quattro colori e privi di qualsiasi caratterizzazione e costruzioni tridimensionali indistinguibili le une dalle altre se non per un’icona che le sovrasta. Sorprendentemente triste risulta poi il roteare la telecamera, visto che quest’operazione mostra in tutto il suo splendore la bidimensionalità dei personaggi. Come tocco finale, i disegni dei volti dei personaggi ricordano i fumetti punk – tamarri.
    Il sonoro, in alcune occasioni, si dimostra per lo meno orecchiabile grazie a una colonna sonora che ben si adatta all’ambientazione. Non si può dire lo stesso degli effetti, visto che per la maggiore sono realizzati approssimativamente e avrebbero sfigurato anche su una console meno potente.

    COMMENTO

    L’idea di fondo non è male: sfruttare appieno una console tramite il genere che le sembra più appropriato. Infatti, dopo il successo di Patway to Glory, molte software house hanno deciso di proseguire nel campo della strategia a turni. Questo Rifts: Promise of Power, in più, inserisce la componente rpg, cercando di ripercorrere i passi di Final Fantasy Tactics per Game Boy Advance. Purtroppo il risultato, a causa di diverse scelte discutibili, a partire dall’ambientazione per arrivare alla gestione dei comandi, è davvero dubbio. Nonostante si possa scegliere il proprio personaggio, la pochezza della storia e delle quest risulta troppo evidente non riuscendo nemmeno a orientare l’attenzione del giocatore verso altri particolari. Un’occasione gettata al vento, soprattutto a causa delle scelte dei programmatori. Se avete soldi da buttare, non gettateli neanche in questo titolo ma andate su piccoli capolavori come Patway To Glory e Hig Size, che sicuramente vi appagheranno di più, forti di una storia e di una realizzazione più convincenti.

    Rifts : Promise Of Power

    Genere: Gioco di ruolo
    Produttore: Nokia
    Sviluppatore: Backbone Entertainment
    Distributore: Nokia
    Versione: Europea
    Lingua: Italiana
    Giocatori: 1

    VOTO GLOBALE

    5,0

    Grafica: 5
    Sonoro: 5
    Giocab.: 4,5
    Long.: 7

    IMMAGINE ALLEGATA

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0 replies since 25/4/2007, 20:16   43 views
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