[Nes] The Legend Of Zelda

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  1. Dark Gandalf V
     
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    CONSOLE:Nes
    GENERE:Adventure
    SOFTWARE HOUSE:Nintendo
    ANNO DI PRODUZIONE:1986
    GIOCATORI:1
    LINGUA:Inglese


    Cercare di descrivere (recensire è una parola grossa, per questo capolavoro) una magia durata vent’anni è cosa folle, razionalizzare in quattro parole quello che ha rappresentato Zelda per il panorama videoludico è da stolti…
    L’anno è il 1986, la console è il Nes…. E la leggenda ha inizio…

    Tanto tempo fa…

    Tanto, tanto tempo fa il mondo viveva nell’Era del Caos.
    In mezzo a questo caos, c’era un luogo tranquillo, Hyrule, nel quale si tramandava la leggenda della Triforza, un manufatto d’oro dai grandissimi poteri.
    Un giorno questo regno fu attaccato da un esercito di mostri; il loro capo, lo stregone Ganon, riuscì a mettere le mani sulla Triforza della Forza.
    Venuto a sapere che la principessa Zelda aveva fatto in tempo a dividere la Triforza della Saggezza in otto parti ed a mandare la sua bambinaia, Impa, a chiedere soccorsi, Ganon montò su tutte le furie ed ordinò ai suoi seguaci di catturare la fuggiasca.
    Persasi in un bosco, Impa fu circondata dagli sgherri del re del male, quando un ragazzo, armato di spada e scudo, riuscì a sgominare la perfida banda ed a salvare l’anziana donna da un destino peggiore della morte.
    Chiarito il motivo dell’inseguimento di cui era vittima la vecchietta, il ragazzo decise di seguire il suo destino e di salvare il regno di Hyrule dalle grinfie del male.
    La leggenda ha inizio…

    The Hyrule fantasy

    Zelda può essere catalogato genericamente come un adventure non lineare con elementi Rpg, ma questa definizione va stretta al capolavoro di casa Nintendo; in effetti La Leggenda è genere a sé stante...
    La struttura di gioco può essere divisa in due parti: l’esplorazione dell’overworld (il regno di Hyrule); e la sopravvivenza nell’underworld (i dungeon).
    L’enorme mondo esterno – visto a volo d’uccello - (creato grazie alle capacità di immagazzinamento del Famicom Disk System, già citate nella recensione di Metroid) pulsa vivo sotto gli occhi del giocatore, svelandosi poco alla volta, complici gli oggetti raccolti nei vari sotterranei, che renderanno accessibili zone dapprima precluse.
    Hyrule è quanto di più favolisticamente realistico possa permettere la tecnologia dell’epoca: fiumi, vallate, foreste, mercanti e mostri ci fanno compagnia lungo il nostro peregrinare, alla ricerca di potenziamenti nascosti e di ingressi dell’underworld.
    Quasi come un contrappasso dantesco, abbiamo poi i sotterranei; stanze di marmo che si succedono, dove il collegamento con altre camere è svelato in maniera più o meno evidente: con una semplice chiave, con l’uccisione di tutti i nemici della stanza, con il bombardamento di un muro oppure con lo spostamento di un blocco…
    I dungeon sono pieni di segreti ed oggetti utili, che vanno da strumenti di potenziamento, alla mappa della segreta, alla bussola che segnala la triforza, al portacuori (in grado di aumentare la barra della vita) ottenuto sconfiggendo il boss del livello.
    Link è in grado di menare fendenti con la spada tramite pressione del tasto A (la spada lancerà dei raggi d’energia se la barra della vita è al massimo) mentre il tasto B sarà dedito all’utilizzo dell’arma secondaria (arco, boomerang, candela.); gli oggetti speciali ( zattera, scala.) saranno utilizzati automaticamente dal personaggio qualora l’occasione lo richieda (questo rende l’azione più fluida, tuttavia appiattisce il livello degli enigmi, quasi per nulla incentrati, come invece accade nei successivi capitoli, sull’uso creativo delle armi secondarie – per questo dovremo aspettare il 1992…-).
    Il livello di difficoltà dell’avventura è su un livello medio-alto; difficile si, ma non frustrante, in quanto ogni minuto speso per esplorare, per risolvere enigmi e per combattere non è mai fine a se stesso: un premio c’è sempre, che si tratti di una manciata di rupie, qualche bomba, delle frecce o, nei casi più fortunati, un portacuore od un oggetto speciale.

    Il mondo visto da un bambino

    Premettiamo una cosa: TLOZ non impressiona con sprite enormi e dettagliati, o con una grafica da canto del cigno degli 8 bit.
    Zelda riesce tranquillamente a superare tutto questo con la classe e lo stile: Hyrule, e non mi stancherò mai di ripeterlo, è un paesaggio da favola, preso di peso da un qualsiasi racconto Tolkeniano, gli sprite che compongono i vari elementi della contea non sono molti, un Super Mario Bros. 3 ne annovera di più, ma il modo con cui questi mattoncini sono stati utilizzati creano una costruzione con particolari sempre diversi.
    Parlando dell’underworld, il discorso fatto è lo stesso: i colori utilizzati variano da dungeon in dungeon (un paio di colori per sotterraneo, non di più), ma la sensazione di oppressione, di essere sperduti in un labirinto è forte.
    Volevo poi sottolineare che Zelda riesce a mantenere su schermo una quantità non indifferente di nemici, soffrendo di qualche sporadico rallentamento nelle situazioni più caotiche, ma non è questo il punto: l’hardware del Nes viene sfruttato ai massimi livelli, riuscendo a far convivere su schermo Link con altri sette – otto personaggi, dotati di una loro (primitiva) intelligenza artificiale (basti pensare ai Darknut, che, inseguendo il giocatore secondo schemi elaborati al momento, lo costringono ad usare la testa, più che la spada).
    Ultimo appunto sulle tre musiche del gioco: tralasciando i vari effetti sonori, che vanno dal classicissimo jingle di “segreto scovato” al rumore del mare (Miyamoto ha una cura dei dettagli non indifferente); il sonoro di Zelda è diviso in 2 parti: abbiamo l’epico Overworld Theme (ha bisogno di presentazioni? ), e l’opprimente Underword Theme (una musica fatta su misura per i sotterranei, angosciante ed ipnotica)… E la terza traccia? Raggiungete il nono livello….



    Fondamenta di quello che sarà poi il meraviglioso terzo capitolo della saga, The Legend of Zelda affascina e cattura ora come vent’anni fa…. Non giocarlo sarebbe una vera eresia, ora che è stato ripubblicato sia per Gamecube (Zelda Collection) sia per Gameboy Advance (Nes Classic)
     
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0 replies since 2/1/2008, 11:38   288 views
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