10 anni di Doom

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  1. Davidan90
     
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    Dieci anni fa, il 10 dicembre 1993, usciva il primo Doom, uno dei capolavori dell’arte videoludica delle origini. Ripercorriamo assieme le tappe degli anni d’oro...



    Ebbene sì, sembra ancora l’altro giorno quando, in un freddo venerdì di dicembre, dalla Id Software, team di programmatori di videogames capitanato da John Carmack, usciva il tanto atteso e pubblicizzato Doom, sparatutto che ereditava molto dal precedente Wolfestein 3D, ma che aggiungeva un’immensità di nuove feature e migliorava la grafica incredibilmente. Per citare un esempio, in Wolfenstein l’altezza visibile sullo schermo dei muri era inversamente proporzionale alla distanza dal muro stesso, per cui a grandi distanze i muri sembravano molto bassi e a piccole distanze molto alti. In Doom, invece, l’equazione utilizzata era molto più complicata, e rendeva decisamente più realistico il gioco.
    Il giocatore partiva in una base su Phobos, satellite di Marte, dove, a causa del fallimento di un esperimento di teletrasporto, per errore si sono aperti sette portali verso l’inferno da cui hanno iniziato a venire nel nostro universo terribili creature e spaventosi mostri. Già dai primi livelli potevamo stupirci dell’incredibile dettaglio e della varietà di armi, mostri, medikit, e soprattutto paesaggi, dove ovviamente in Wolfestein 3D tutto era limitato a una manciata di possibilità per ogni categoria di oggetti.
    Doom ha anche introdotto il concetto di multiplayer: chi possedeva una rete locale o per quei pochi fortunati che potevano permettersi Internet (a costi esorbitanti) nel 1993 poteva cimentarsi in tipi di sfide impensabili con altri avversari umani nelle stesse mappe che magari un attimo prima cercava di liberare dagli alieni.
    Fin da subito Doom ricevette molta considerazione, sia in positivo sia in negativo: a quelli che vedevano la nascita del videoludismo a questi livelli come un fatto positivo e esaltavano le caratteristiche di un programma per computer si opponevano quelli che contestavano il tema del gioco, soprattutto il problema della violenza adolescenziale che negli Stati Uniti era stata repressa con fatica al termine degli anni ’80 e che, secondo questi, avrebbe potuto far registrare un ritorno del problema [N.d.A. Secondo me questa è una tesi infondata infatti io giocavo a Wolfestein a 5 anni e nessuno mi reputa una persona violenta]. Questo problema però era sentito anche fuori dagli States, infatti Doom è stato anche più volte tema a “Mi Manda Lubrano” proprio al rapporto videoludismo violento/ mondo adolescenziale.
    Nonostante tutto, e mentre il mondo si godeva questo capolavoro, alla ID non stavano soltanto a godersi il successo. Proprio mentre tutto l’universo dei videogame guardava con stupore questo nuovo stile, la casa di Boston fece uscire Doom II: Hell on Earth, il seguito naturale della prima versione. Era il 10 ottobre 1994, erano passati esattamente dieci mesi dall’uscita del capitolo numero uno, e un’altra rivoluzione si stava per svolgere nel mondo dei videogiochi. Oltre all’aggiunta di nuove armi e mostri, i livelli di questo gioco erano decisamente più lunghi e complessi di quelli del primo Doom tantochè Doom II, oltre ad essere considerato il quarto gioco di tutti i tempi, si può definire il primo gioco di longevità di sempre (non è errato fare la considerazione che in Giappone già nel ‘91/’92 sono usciti giochi di ruolo come Dragon Ball Z: The Legend of Super Saiyan per SNES che presentavano comunque una certa longevità, ma la cui diffusione è stata così ridotta che non si può parlare di capostipite; per la cronaca, il gioco dell’esempio citato precedentemente non è mai uscito in Italia nella sua versione originale).
    Trenta livelli, più due bonus, con finale a sorpresa e di astuzia, hanno fatto di Doom II un gioco da ricordare.
    Si stima che i due Doom assieme abbiano venduto tra le 5 e le 15 milioni di copie in tutto il mondo e che almeno altre 15 milioni di copie siano state prodotte “illegalmente” (niente di particolare, semplicemente copiando su dischetto e passando all’amico, è questo che si vuole intendere).
    I premi vinti dai due Doom non si contano: nel 1994 l’attenzione di tutte le riviste di videogiochi era su questo gioco, neanche a dirlo considerato all’unanimità gioco dell’anno 1994, oltre che aver vinto l’award per il miglior gioco d’azione, miglior gioco di avventura e un premio per l’eccellenza tecnica e tecnologica della Id Software.
    Ma Doom non si fermò al due: nel 1995 e nel 1996 rispettivamente, uscirono le ultime due versioni: la prima, Ultimate Doom, una riedizione del primo Doom con un quarto episodio aggiuntivo; Final Doom, due episodi originali per Doom2. Non si contano neanche i livelli creati dagli utenti:

    ftp://3darchives.in-span.net/pub/idgames/levels/doom
    ftp://3darchives.in-span.net/pub/idgames/levels/doom2
    http://www.doomheaven.info

    visitare questi tre siti per scaricare migliaia di livelli per i due Doom.

    Doom ha avuto poi infinite imitazioni, tra cui si segnalano i vari Heretic, Hexen, Strife…

    A quattro anni dall’uscita dell’ultimo Doom, e 3 Quake dopo, nell’ottobre 2000 iniziano a circolare voci su un presunto progetto da parte della ID per un nuovo Doom, che avrebbe unito il fascino delle origini alle nuove tecnologie in fatto di grafica, dettaglio e sonoro. Queste voci, prima ritenute i classici rumors che girano per la Rete, presero sempre più corpo fino a quando, il 21 febbraio 2001, a Tokyo John Carmack annunciò ufficialmente: la ID Software sta lavorando su un nuovo sparatutto che si chiamerà Doom3.
    Doom3 deve ancora uscire (come recita il titolo di IE del sito J), ma di esso abbiamo circa un centinaio di screenshots, rilasciati principalmente agli E3 2002 e 2003 ed ai QuakeCon degli stessi anni, ed una versione alpha, rilasciata molto probabilmente da una talpa in modo non legale e dilagata per il web nei primi giorni del novembre 2002.
    Sappiamo però che con Doom3 dovrebbe aprirsi una nuova epoca in fatto di software di rendering, e di conseguenza per essere giocato al pieno delle sue caratteristiche richiederà sistemi potenti soprattutto dal punto delle schede grafiche. Pare che però anche che la sua esecuzione avverrà correttamente su qualunque GeForce o Radeon superiore o uguale alla 7000, ovviamente il dettaglio sarà molto inferiore, anche se queste sono voci la cui conferma da parte della ID non è sicura e potrebbe rivelarsi il solito fake visto ben spesso anche per quanto riguarda la data di uscita del nuovo capitolo della saga DooM: da un iniziale 29 novembre 2002 pubblicato nell’estate dell’anno scorso da Amazon siamo passati ad un maggio 2004.

    Per concludere, ci sentiamo di dire che dieci anni dopo l’uscita questo gioco rimane giocabilissimo, divertentissimo, speciale, soprattutto nella sua versione originale ma anche nelle miriadi di mappe aggiuntive, e chi sottovaluta questo capolavoro dicendo che è preistoria e che ora è ingiocabile sbaglia perché non si rende conto che molto probabilmente senza il genio di Carmack, Romero e Co. forse l’evoluzione e la diffusione dei videogiochi sarebbe andata molto più lentamente di quanto ha effettivamente fatto negli ultimi 10 anni e con questo anche la diffusione del multiplayer, non a caso i tornei principali di multiplayer sono di sparatutto.

    Auguri DOOM!!!


     
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0 replies since 18/6/2007, 10:43   275 views
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