[Recensione] Cars 2

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  1. {GH}Pocho
     
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    Facciamo un passo indietro.
    Un anno fa circa eravamo da questa parti a ragionare su come poco alla volta si stesse evolvendo il concetto di tie-in da parte di alcuni publisher. In particolar modo, Disney Interactive Studios riuscì a dare un senso più che compiuto a un prodotto come Toy Story 3: Il Videogioco, che nelle sue incarnazioni per console da salotto e per PC si rivelò un videogioco in grado di andare ben oltre il mero aspetto di spremuta commerciale. Il titolo partorito da Avalanche Software era godibilissimo sia da parte dei giocatori esperti, sia da coloro che non fossero accaniti fan di tutto ciò che ruota attorno al colorato universo di Pixar. Cars 2: Il Videogioco è il frutto del lavoro della medesima software house, la quale ha raccolto l'eredità del titolo dedicato a Woody e compagnia, e l'ha declinata in una sorta di Blur in salsa cartoon, dove possono essere guidate praticamente tutte le automobili presenti nel lungometraggio cinematografico che potete ammirare al cinema da oggi.

    Fondamentalmente, Cars 2: Il Videogioco prende ispirazione dalla storia di spionaggio narrata nel film e la traduce in un caleidoscopio di gare di vario tipo. Ad esempio, si spazia dalla semplice corsa col solo obiettivo di arrivare per primi al traguardo fino all'eliminazione di un certo numero di vetture nemiche all'interno di un'arena, così come occorre impegnarsi in una sorta di modalità a checkpoint dove raccogliere continuamente dei bonus energia per non terminare prematuramente la benzina. Ogni competizione portata a termine regala una manciata di punti esperienza che si rivelano utili a sbloccare nuovi gruppi di eventi. Inoltre, mano a mano che si inanellano vittorie vengono resi disponibili nuovi personaggi con cui correre, oltre ad aumentare considerevolmente il novero delle piste e delle modalità disponibili per la modalità Gara Libera. Ogni vettura si distingue dalle altre per due valori fondamentali, ovvero velocità massima ed energia. Se il primo parametro non ha bisogno di ulteriori spiegazioni, occorre soffermarsi per qualche riga sul secondo. Compiendo evoluzioni di qualsiasi tipo durante le gare (ad esempio saltando, effettuando trick, derapando, speronando altre vetture e correndo su due ruote o addirittura in retromarcia) si accumula energia. Questa può essere liberata all'occorrenza sotto forma di turbo, utile non solo ad aumentare la distanza tra noi e il resto dei concorrenti, ma altresì fondamentale per raggiungere zone degli scenari altrimenti inaccessibili. La struttura delle piste e delle arene, difatti, è ben studiata e ricca di percorsi alternativi e vie secondarie. Divagare sul tema è comodo perché consente di recuperare eventuale terreno perso e perché le zone nascoste pullulano di collezionabili, oltre a ospitare i gadget più potenti da sfruttare durante le gare. Come detto, Cars 2: Il Videogioco è una sorta di Blur: questo significa poter raccogliere in molte competizioni tutta una serie di bonus spendibili “una tantum” per rallentare o distruggere chi si interpone tra noi e la vittoria finale. Sebbene non ci sia nulla di particolarmente originale, prendere a missilate o a mitragliate gli avversari attaccati al nostro tubo di scappamento (magari mentre corriamo in retromarcia con Cricchetto) si è rivelato un vero spasso. Va detto che le gare soffrono di un leggero effetto elastico, che in un titolo di corse di questo tipo non deve essere visto come un difetto, bensì come un modo per tenere sempre sul "chi va là" il giocatore e conservare il ritmo per tutta la durata degli eventi.

    Dal punto di vista tecnico, il motore grafico utilizzato da Avalanche Software fa bene il suo dovere. Certo, non ci troviamo di fronte a uno spettacolo pirotecnico, ma lo spirito del lungometraggio di Pixar è reso comunque molto bene, e molto raramente siamo stati spettatori di cali di frame rate. Il doppiaggio in lingua italiana, oltretutto, si avvale delle voci di praticamente tutti gli attori che hanno lavorato al film (Guido e Francesco Bernoulli, però, non parlano in dialetto... mannaggia!), garantendo quindi una buona dose di coinvolgimento anche dal punto di vista uditivo. Peccato solo che le frasi di commento nei menu e durante le gare siano poche e si ripetano con una certa insistenza, risultando alla lunga noiose e stucchevoli. Infine, nonostante la ciccia sulla brace sia di buon gusto, nel giro di un paio di pomeriggi intensi si portano a casa con successo praticamente tutte le gare. Lo stimolo a proseguire viene quindi garantito solo dagli Obiettivi/Trofei lasciati indietro per strada (alcuni davvero spassosi) e da una modalità multiplayer che purtroppo si limita al solo split-screen locale fino a quattro giocatori: perfetto per le famiglie, un po' meno per i lupi solitari che sono soliti cimentarsi in roventi sfide online.
     
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0 replies since 30/7/2011, 15:01   5675 views
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