Sega Dreamcast

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  1. Zigur
     
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    Eccovi una bellissima analisi di DevilChry sull'ultima console made in Sega.

    Fonte originale: http://www.z-giochi.com/rubriche/retrogame...-dreamcast-3955

    SEGA DREAMCAST

    Rivoluzione! Una parola dal profondo significato; una parola che viene usata spesso nei libri di storia, nei film, nei contesti sociali; una parola che descrive un cambiamento radicale , generalmente positivo, in un determinato contesto; una parola che possiamo usare anche nell’ambito videoludico quando parliamo di Dreamcast.

    Ma andiamo per gradi e iniziamo dagli albori da quando nel 1997 l’allora console SEGA , il saturn, arrancava nelle classifiche di vendita costringendo la società alla delicata scelta di abbandonare tale hardware in favore di un nuovo progetto. Inizialmente con il nome di Dural, passando poi per Katana , il nuovo sistema sega esordì sul mercato giapponese il 21 Novembre del 1998 con il nome definitivo di Dreamcast. Un nome legato stretto stretto a quella che poi sarà l’esistenza di questa console, perchè effettivamente la “console dei sogni” ha fatto sognare coloro che hanno avuto la fortuna di possederne una.

    Nel primo mese sul mercato il DC ebbe un ottimo riscontro di pubblico con circa 500 mila consoles piazzate, un’ ottima cifra a quei tempi. I primi titoli che ne accompagnarono il lancio furono alcuni classici Sega convertiti da schede arcade come la model 3 e la Naomi sulla quale dobbiamo soffermarci: Tale scheda per cabinati montava lo stesso hardware della home console sega, una situazione ovviamente voluta che facilitava all’inverosimile i porting tra gli arcade da sala giochi alla console anche se a dire il vero i risultati ottenuti con i primi titoli non furono dei migliori.

    Tra i giochi di lancio dobbiamo citare assolutamente Sega rally 2 , Virtua Fighter 3 team battle e il ritorno di sonic questa volta in pieno 3D con Sonic adventures.

    Solo un anno dopo il Dreamcast uscì dai confini orientali per affacciarsi agli altri 2 mercati mondiali e rispettivamente il 9 settembre del 99 e il 14 ottobre del 99 arrivarono le versione NTSC USA e PAL della console dei sogni. Un’attesa effettivamente lunga ma ampiamente ripagata da un titolo che da solo fece tremare il mondo dei videogiochi Soul calibur. Un gioco rimasto nella leggenda dei picchiaduro 3D. Convertito dalla scheda sistem 24 (una playstation 1 con più RAM) , sviluppato da namco e seguito di Soul Blade, Soul calibur si impose subito sul mercato come il miglior picchiaduro 3D di sempre , non solo per una grafica spaccamascella ma anche per un gameplay veloce ed immediato ma allo stesso tempo tecnico e appagante ma sopratutto una longevità tale da fare invidia anche a titoli di genere diverso. A tutto ciò va aggiunto il significato simbolico di questo gioco, che sembrava segnare la fine del sodalizio tra sony e namco avvenuto poi solo di recente con il passaggio di tekken a multipiattaforma.

    Il mercato americano accolse molto bene il Dreamcast, sopratutto grazie ad un’ottima strategia di sega che pubblicò assieme alla console anche la sua nuova serie di titoli sportivi molto amati dai gamers americani ,denominata 2K e sviluppata da quella che oggi conosciamo come visual concept. Serie che non si limitava ad essere un contentino per accaparrarsi utenza bensì si imponeva come la migliore serie di titoli sportivi presente sul mercato per poi confermarsi tale l’anno successivo con l’apice qualitativo di NBA 2K1, NHL 2K1 e NFL 2K1. Non si può dire altrettanto per il mercato europeo , dove senza l’appoggio di EA e di konami la sola grande S si ritrovò senza un titolo calcistico decente salvo Virtua striker che per la sua natura totalmente arcade non avrebbe mai potuto competere con i blasonati Fifa e l’allora International superstar soccer. Sport a parte l’Europa parve dedicare pochissima attenzione al nuovo sistema targato Sega e solo in UK si verificarono vendite accettabili. Questo nonostante l’enorme campagna marketing: una campagna che si espandeva ad ogni settore mediatico e non solo, dai classici spot televisi agli sponsor di squadre calcistiche sino a cartelloni pubblicitari raffiguranti i migliori titoli. Ma nonostante questo enorme investimento pubblicitario Sega riusci a trovare anche denaro e tempo per creare alcuni tra i migliori videogiochi che la storia stessa di questa nostra passione possa ricordare.
     
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0 replies since 30/11/2010, 13:06   63 views
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