[recensione] Modnation Racers

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Prince Of Game Legend Member lv15

    Group
    Member
    Posts
    6,746
    Location
    dalla casa dell'Uomo del Monte

    Status
    Offline
    Modnation Racers
    Genere: Guida arcade
    Sviluppatore: Sony/ United Front Games
    Distributore: Sony Computer Entertainment
    Lingua: Interamente in italiano
    Giocatori: 1 - 6 (infrastruttura e ad hoc supportati)

    VOTI SPAZIOGAMES
    7,0 GRAFICA
    8,0 SONORO
    6,5 GIOCABILITÀ
    9,0 LONGEVITÀ

    Gianluca "DottorKillex" Arena - del 08/06/2010 In risposta all’annuncio di Nintendo di un’imminente nuova console portatile (il tanto chiacchierato 3DS), Sony non ha lasciato trapelare notizie su una possibile PSP 2, che comunque crediamo non tarderà a mostrarsi, ma ha piuttosto rilanciato annunciando una line - up estremamente interessante per il suo handheld.
    Così, in attesa delle mirabilie promesse da Metal Gear Solid Peace Walker e, appena dismesso l’UMD di Lunar: Silver Star Harmony, ecco arrivare in grande stile Modnation Racers, ambizioso progetto arrivato anche per la sorella maggiore Playstation 3, con le dovute migliorie.
    Tra l’online, il potente editor di tracciati e la personalizzazione del proprio alter ego, gli ingredienti saporiti non mancano: saranno stati amalgamati a dovere? Scopritelo con noi.

    Corse con dietro una storia
    Vi aspettavate che il paragrafetto normalmente adibito alla storia fosse desolatamente vuoto, trattandosi di un kart game? E invece no, perché è ammirevole il tentativo, da parte di Sony, di dotare comunque il titolo di un filo narrativo che, seppur esile e un po’ infantile, accompagna il giocatore nella progressione e gli strappa più di qualche sorriso, grazie anche a cut scenes divertenti e assai ben realizzate: tramite uno stile molto televisivo, con due annunciatori improbabili (e doppiati egregiamente) a commentare le nostre prove su pista in un apposito programma, gli sviluppatori hanno saputo intervallare le corse e dare un’aria sbarazzina e spiritosa all’intera produzione. Il nostro alter ego si chiama Tab, ma ben presto potremo sostituirlo (è il gioco stesso a spingerci a farlo) con un personaggio completamente editato, in ogni sua caratteristica, dalla forma degli occhi al cappello, passando per orecchini e pizzetto: c’è da sbizzarrirsi davvero, dispiace solo che, anche dopo aver messo al volante del nostro kart un personaggio di nostra fattura, nelle scene animate d’intermezzo sarà comunque visualizzato il protagonista standard e non la nostra creazione. Partendo da un kart a dir poco rabberciato e passando poi sotto l’ala (!?) protettrice della Conservative Motors (scuderia alquanto discutibile), dovremo avanzare nei campionati, battagliando con altri 5 avversari su tracciati assai vari, ma che non brillano particolarmente per design.

    Controlli incontrollabili
    L’analisi del gameplay è più complessa di quanto si potrebbe pensare: due veri e propri shock, infatti, attenderanno il giocatore nelle prime 5-6 ore di gioco.
    Il primo, e più pericoloso, anche se poi ci si fa la mano, è il sistema di controllo, e in particolare la gestione delle curve e delle sterzate: fin quando sarete in rettilineo il gioco non si discosterà molto dal mostro sacro Mario Kart, un pò per la gestione delle ”sportellate” agli avversari, un pò per i power up, anche se meno ispirati. Ben presto vi accorgerete dell’enorme differenza già alla prima curva: avrete a che fare con un sistema di controllo tra i più innaturali e rigidi, che vi costringerà ad impostare le curve con grande anticipo e capirete bene che, soprattutto in alcune sezioni particolarmente strette nei circuiti, questo è impossibile. Per dirla in maniera “terra terra, il kart non sterza stretto: alla pressione dell’analogico in una direzione, risponderà con un percettibile ritardo, inclinandosi in maniera comunque limitata e costringendo a imprimere prolungatamente la direzione desiderata per ottenere l’effetto che, in molti altri giochi simili, si ottiene con una pressione molto più rapida e intuitiva. Non si capisce se questa sia una scelta ben precisa o una preoccupante mancanza in termini di cura e giocabilità ma, in qualsiasi caso, il risultato non è dei migliori e, sebbene la pratica darà i suoi frutti, è la prospettiva che risulta sbagliata: racing game con un’interfaccia cui bisogna adattarsi, e non senza fatica, è un racing game al contrario, se è vero che dovrebbe offrirci il massimo della comodità possibile, anche tenendo conto dei limiti intrinseci di PlaystationPortable a riguardo.
    Non che il gioco sia ingiocabile, ben inteso: dopo lo shock iniziale, farete pian piano il callo al bizzarro sistema per curvare e imparerete a impostare le traiettoria con largo anticipo, dove possibile, aiutati dal fatto che le prime tre classi sono delle autentiche passeggiate di salute in quanto a livello di difficoltà, facilitando l’acclimatamento del giocatore all’interno del mondo di Modnation Racers. Qui arriviamo al secondo shock: se è lodevole una curva d’apprendimento progressiva e quindi di manica particolarmente larga nelle prime due orette di gioco, lo è assai meno un rapido innalzamento della stessa, senza alcun preavviso, non appena giungerete al gran premio denominato “Avido”.
    Dopo avervi visto vincere senza opporre troppa resistenza, e anzi beccandosi in media 3 – 5 secondi di distacco, infatti, i vostri avversari si trasformeranno in vere e proprie macchine da guerra, costantemente meglio armati di voi e di chirurgica precisione quando si tratta di beccarvi a colpi di missile: se è vero che in tutti i kart game si paga dazio a questo aspetto del gameplay (quante volte avete perso il primo posto a pochi metri dal traguardo nel castello di Bowser nell’ultimo Mario Kart ?), la cosa qui prende contorni preoccupanti, e a tratti frustranti.
    Certo, un livello di difficoltà impegnativo (alcuni direbbero old style) è cosa gradita in un mondo in cui bastano poche ore per portare a termine un gioco, ma il bilanciamento è fondamentale e, in questo gioco, è assolutamente assente, rendendo la progressione davvero ardua da un certo punto in poi.
    Va detto, comunque, che i giocatori sopravvissuti a questi due shock ravvicinati, potranno per il resto godersi un signor titolo: se abbiamo criticato il sistema di controllo, non possiamo di contro non apprezzare la grande varietà concessa dall’editor di personaggi e ancor più da quello di livelli che, dedicandogli qualche ora, vi consentirà di creare piste non dissimili da quelle incluse dai programmatori nel gioco, che saranno peraltro scambiabili online con altri giocatori: la stessa filosofia alla base di LittleBigPlanet raggiunge qui il suo apice, consentendo un buon multiplayer (sia in locale, sia online), senza rallentamenti di sorta, e la possibilità di ampliare l’offerta ludica scaricando sul proprio memory stick le creazioni altrui, e facendo correre altri utenti nel mondo sulle nostre. Stimolante, non c’è che dire.

    Qualche infamia e qualche lode
    Buona, ma non esente da difetti, infine, la realizzazione tecnica. Come molti titoli altamente personalizzabili, per equiparare gli ambienti e gli altri concorrenti al personaggio generato dall’utente, Sony ha scelto un impatto grafico “low profile”, pulito, colorato, ma assolutamente al di sotto di quello che PSP ha dimostrato di saper fare se programmata a dovere.
    Davanti ai nostri occhi si alterneranno quindi percorsi particolarmente riusciti ad altri spogli, e con un livello di dettaglio appena sufficiente ed effetti invero bruttini (le esplosioni su tutti): in generale, la sensazione è che sia stata privilegiata la funzionalità alla bellezza, anche se poi, di fatto, il senso di velocità trasmesso dal gioco è appena sufficiente e, sicuramente, inferiore ad altri giochi con personaggi baffuti su console che recano una grande N sulla scocca. Insomma, avete capito.
    Molto bene invece a livello audio, non tanto per l’accompagnamento musicale, nella norma, ma per il doppiaggio italiano, decisamente ben recitato e con una scelta delle voci quanto mai azzeccata.
    La longevità è sicuramente il pezzo forte di Modnation Racers: oltre al buon numero di campionati presenti nella modalità Carriera (che, come detto, vi daranno filo da torcere), la presenza di due editor molto potenti e completi, uno per i personaggi e uno per i tracciati, e la possibilità di gareggiare ruota a ruota con utenti provenienti da tutto il mondo vi terranno impegnati molto a lungo, sempre a patto che accettiate di buon grado un sistema di controllo del kart ampiamente migliorabile.

    Commento Finale
    Se siete delle persone che vedono sempre il bicchiere mezzo pieno, avrete di che divertirvi con Modnation Racers: un’ottima modalità online, editor potenti e flessibili, una longevità virtualmente infinita e tanto humour vi aspettano se darete una possibilità all’ultima fatica Sony.
    Se, di contro, per voi il bicchiere è mezzo vuoto, allora rimarrete con l’amaro in bocca al pensiero di che razza di capolavoro questo gioco avrebbe potuto essere con un sistema di controllo meglio realizzato, un livello di difficoltà bilanciato e, magari, una maggiore sensazione di velocità in gara: in entrambi i casi Modnation Racers è un esperimento interessante, parzialmente riuscito, che traccia la strada da seguire in futuro (su PSP o sulla prossima console portatile di Sony) per il gioco online, ma non un gioco di kart giocabile quanto avrebbe potuto essere.

    fonte: spaziogames.it
     
    .
0 replies since 2/8/2010, 09:56   98 views
  Share  
.