[RECENSIONE] The King of Fighters XII

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  1. saske uchiha94
     
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    Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando miriadi di ragazzini affollavano le sale giochi dei bar, sperperando a destra e a manca i loro risparmi per trasformarli in gettoni da coin-op. Questi luoghi di culto videoludico, presenti soprattutto dagli anni '70 fino a metà degli anni '90, lasceranno poi il posto alle piattaforme di gioco casalinghe come il Personal Computer e le prime console. Ciononostante non venne dimenticata la moltitudine di titoli che, grazie a queste postazioni, fecero la storia dei videogiochi, da Space Invaders a Pinball passando per Street Fighter e Outrun. Anche la serie di The King of Fighters è diventata famosa proprio grazie alla sua versione “da bar” oltre che su Neo-Geo, per poi essere rivisitata su console negli anni a venire.

    Nostalgia canaglia
    L'emozione e quel pizzico di nostalgia sono sempre forti di fronte a serie storiche come KoF, ma una volta avviata la console l'entusiasmo viene immediatamente smorzato, senza nemmeno iniziare il primo round. Il motivo è semplice: già dal menù si intravede la pochezza di fondo che ha intaccato quest'ultima incarnazione del picchiaduro SNK. Forse questo è dipeso anche da un recente taglio di budget, ma l'amarezza rimane comunque tanta. Le modalità a disposizione sono state ridotte ai minimi storici, fra queste vi sono arcade, versus, allenamento e online. La prima è una specie di “minitorneo” dove viene calcolato il tempo utilizzato per sconfiggere l'avversario, anche se si tratta di soli quattro incontri più lo stage finale, praticamente l'esperienza durerà al massimo un quarto d'ora. Non è dunque assolutamente equiparabile con la modalità storia, che risulta essere la grande assente di questo capitolo. Oltretutto il completamento di questa modalità arcade non porterà alcun beneficio. Il già povero roster dei personaggi disponibili non potrà infatti essere ampliato, fermandosi così a ventidue striminziti combattenti, niente a che vedere con i mega cataloghi tipici della serie. Le modalità allenamento e online non portano nessuna innovazione e purtroppo, come se i problemi non bastassero, durante le sessioni in multiplayer il lag si è fatto sentire pesantemente, inficiando anche l'unica opzione che avrebbe potuto dare un piccolo slancio ad un titolo così spoglio di idee e alternative. Fortunatamente viene in soccorso la modalità Verus, che se giocata con dei buoni amici in carne e ossa risulta davvero divertente, riesumando quelle vecchie atmosfere che si respiravano anni fa nella sala giochi del bar sotto casa. Questo potrebbe riscaldare i cuori di chi è cresciuto a pane e gettoni, ma purtroppo, è il caso di dirlo, non si vive di soli ricordi.

    Minestra riscaldata
    Il gameplay non è stato, giustamente, rivoluzionato e ripropone lo stesso approccio dei precedenti capitoli, o meglio: mosse speciali, una grande caratterizzazione nei personaggi e l'immancabile 3 Vs. 3 (in questo capitolo è possibile scegliere anche 1 Vs. 1). A dire la verità qualcosa è stato, forse, migliorato grazie all'inserimento di due nuove feature, ovvero il Guard Attack e il Critical Counter. La prima, forse un po' scopiazzata dal rivale di sempre: Street Fighter IV, permette al giocatore, tramite la pressione di un tasto nel momento propizio, di parare e contrattaccare un colpo avversario. La seconda invece, una volta caricata l'apposita barra a suon di botte, date ma anche ricevute, consente di eseguire diverse combo in grado di drenare ben metà energia del combattente rivale. Ovviamente questa barra ha una durata di tempo molto limitata, il che porta il giocatore ad assumere un atteggiamento più timido quando l'avversario dispone del Critical Counter. Queste due nuove aggiunte danno sicuramente una componente di sfida più varia e accattivante, ma nel contempo rendono furiosi i giocatori di vecchia data abituati ad un sistema di combattimento più aggressivo, divenuto con questi accorgimenti pressochè impossibile.
    I personaggi sono mal bilanciati e si passa da quelli dotati di una grande varietà a livello di parco mosse e movimenti, ad altri che contano un solo attacco speciale nonché pochissime animazioni. Se questo non bastasse anche la difficoltà, per quanto riguarda il single player ovviamente, risulta troppo permissiva non concedendo un alto livello di rigiocabilità e di sfida.
    Ovviamente, come già detto, nelle modalità Versus e Online il divertimento è assicurato.

    Tempi duri per il 2D
    La grafica di KoF XII brilla solo a metà, se da una parte infatti le poche arene (solo sei per l'esattezza) sono realizzate in maniera discreta e dotate di buoni effetti speciali, anche se discutibili nella scelta dei colori e a volte troppo caotiche, dall'altra i personaggi non godono di altrettanta cura nel dettaglio apparendo ad una risoluzione piuttosto bassa. Bisogna inoltre tenere presente della qualità grafica che sa offrire la concorrenza e che gli anni passano quindi, riproporre un picchiaduro bidimensionale in questa generazione, non è cosa facile, soprattutto da un punto di vista prettamente tecnico. Anche il comparto audio risulta piuttosto mediocre: di scadente qualità per quanto riguarda i suoni delle arene e ripetitivo nella campionatura dei rumori “da combattimento”.

    6,0 Grafica
    5,0 SONORO
    7,0 GIOCABILITÀ
    5,0 LONGEVITÀ
    5,5 VOTO FINALE


    SPOILER (click to view)
    fonte spaziogames
     
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0 replies since 13/10/2009, 14:00   93 views
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