[Recensione]Secret Agent Clank

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  1. Brutus Wolf
     
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    Ancora una volta Clank si trova a fronteggiare una situazione complicata quanto difficile, ma questa volta se la dovrà vedere interamente da solo: il suo inseparabile amico (nonché compagno di mille avventure) Ratchet è stato infatti “pinzato” con le mani nel sacco proprio mentre stava tentando di rubare l'Occhio dell'Infinito, una gemma preziosa custodita nel classico museo supersorvegliato.
    Clank, incredulo a quanto mostratogli dai suoi occhi robotici, decide di farsi carico del destino dell'invincibile duo, vestire il classico smoking e imitare i vari agenti 007 con licenza di smontare i robot nemici per chiarire la faccenda.

    Quanto appena enunciato è la trama che accompagna questo Secret Agent Clank (“acronimato” SAC per l'occasione... concedetemi questa licenza), che certo non si meriterà l'Oscar per la sceneggiatura (qualora venisse assegnato a un videogioco), a causa di una banalità che sfiora l'indescrivibile, ma se non altro vi offre un motivo valido per intrufolarvi nelle zone più videosorvegliate della galassia in barba alle numerose guardie.





    Per chi fosse in possesso anche della PSP, non si sarà fatto sfuggire il fatto che sia la riproposizione di un titolo apparso un annetto fa sulla console portatile, caratterizzato dallo stesso nome. Ebbene si: si tratta di un porting dalla console portatile a quella da tavolo. E come spesso capita coi porting, siamo di fronte alla mera traduzione da un codice di programmazione all'altro, con l'aggravante (in questo caso) di assistere al passaggio dall'hardware meno potente ad uno più prestante senza aggiunta apprezzabile.

    L'apparenza inganna
    Non fatevi ingannare: nonostante si debba vestire i panni di Clank, compagno di mille avventure del guerrafondaio Ratchet, in genere attrezzato con numerose e potentissime armi, in questo caso il vostro personaggio dovrà affrontare le difficoltà con un approccio totalmente differente, ovvero sgattaiolando nel buio cercando di evitare i fasci luminosi delle torce delle guardie, mimetizzarsi nelle ambientazioni leggendo il giornale, piazzandosi sopra piedistalli imitando delle statue oppure portando dei rametti sulle orecchie al fine di sembrare una pianta. Come avrete notato, in questo SAC non mancherà di certo una buona dose di umorismo, che non fa mai male.

    In quest'ottica dovrete fare a meno delle armi che Ratchet vi ha abituati ad impiegare p
    er sbrogliare le situazioni più spinose, mentre gli unici oggetti che dovrete imparare a utilizzare saranno i gadget gentilmente offerti dall'Agenzia, quali la cravatta-boomerang, la rosa-mostro, i gemelli bomba o la penna inchiostro, quest'ultima particolarmente utile per oscurare i vari fasci laser che vi ostacoleranno lungo il tragitto.

    Di tanto in tanto vi toccherà affrontare alcuni nemici, ma perlopiù prendendoli alle spalle, coadiuvati da una sequenza stile quick time event che vi guiderà nel sorprendere e abbattere l'ignaro guardiano ostile. Per il resto è del tutto sconsigliabile affrontare i nemici con le armi in vostro possesso, davvero troppo poco incisive rispetto alla potenza di fuoco degli avversati.
    Sotto forma di quick time event si proporranno anche alcune sezioni che vedranno il nostro robottino rendersi protagonista nel superare una zona infestata da raggi laser: a guidare Clank nelle evoluzioni acrobatiche (in perfetto stile break dance) sarà la tempestiva pressione dei tasti, quasi a suon di musica.





    Un po' di varietà
    Per quanto il gameplay proposto possa sembrare accattivante, si rivelerà in realtà un tantino ripetitivo e, in alcuni casi, guastato da alcune sezioni particolarmente difficili, tanto da risultare frustante.

    A donare un tantino di varietà ci potrebbe pensare l'inserimento di alcuni livelli da affrontare nei panni di Ratchet e il Capitan Qwark, in cui il gameplay si trasforma del classico sparatutto ma che tuttavia pecca in incisività, causa l'assoluta mancanza di carisma.

    Nemmeno le sezioni da affrontare a “bordo” dei gadgebots (con cui dovrete risolvere enigmi al limite della banalità) riescono a risollevare la situazione, tanto meno le fasi da affrontare a bordo di moto d'acqua, snowboard e hovercraft, tanto anonime da essere ben presto dimenticate.
    Ad aggravare ulteriormente la situazione ci pensa l'assenza di un vero e proprio filone narrativo che tenti almeno di legare assieme sezioni di gioco tanto differenti, che vi sembreranno totalmente scollegati tra di loro.

    Tecnicamente carente
    Tecnicamente va detto che ci troviamo di fronte alla stessa grafica sfoggiata su PSP un anno fa: la sensazione che si potesse fare qualcosa di più è tutt'altro che un'idea campata per aria, soprattutto se consideriamo la maggiore potenza della PS2 rispetto alla console portatile.
    Le ambientazioni (tra cui figurano space resorts, prigioni di massima sicurezza, casinò, ristoranti e musei) appaiono un tantino scarne di dettagli, mentre personaggi e nemici non sfoggiano certo la classica miriade di poligoni.

    Ad aggravare la situazione ci pensano alcuni sporadici rallentamenti, che invece nella versione PSP non avevamo visto. E questo è un'aggravante non da poco.
    La colonna sonora si rivela invece orecchiabile, in linea con quanto abbiamo apprezzato nella lunga serie R&C, accompagnata da effetti sonori di buona qualità
    In conclusione, questo SAC si discosta nettamente da quanto la serie R&C ci ha abituato ad apprezzare, sfoggiando un gameplay che tuttavia non riesce a convincere a causa della sua ripetitività e della mancanza di carisma. Il comparto tecnico, dal canto suo, non convince. Peccato per l'occasione sprecata.
     
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0 replies since 4/8/2009, 09:01   81 views
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