[Recensione]Rygar: The Battle of Argus

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  1. Brutus Wolf
     
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    La ludoteca del Wii soffre ancora di alcune carenze in settori chiave e spesso per rimediare a tale mancanza si preferisce attingere da prodotti già pubblicati in passato riproponendoli sotto forma di conversione piuttosto che impegnarsi nella realizzazione di progetti nuovi ed originali.
    L'ottimo Dysaster: Day of Crisis da solo non può infatti compensare né colmare nel vero senso del termine la pesante assenza di un action game puro, ma a venire parzialmente in soccorso degli utenti Nintendo è giunta la Tecmo, rendendo recentemente disponibile anche per il mercato europeo Rygar: The Battle of Argus (Argos no Senshi: Muscle Impact in versione giapponese), ossia quell’interessante produzione che bene aveva impressionato nell'ormai lontano 2002. Premesso che con la presente versione sono stati corretti quei difetti che affliggevano l’edizione giapponese a livello di bilanciamento tecnico e livello di difficoltà, resta da capire se saranno bastati gli sforzi degli sviluppatori per produrre un risultato positivo nonostante gli attuali standard del mercato videoludico siano sempre più elevati. Continuate a leggere per scoprirlo.

    Tutto il peso degli anni
    Il rilascio di questa edizione di Rygar sul mercato è stato contraddistinto da un iniziale periodo di buio, tanto è vero che ad un certo punto sembrava che il progetto fosse destinato ad un triste epilogo. Per fortuna alla fine tutto (o quasi) è andato per il meglio, ma ciò non toglie che di tempo per ottimizzare questa edizione gli sviluppatori ne abbiano avuto in abbondanza e considerando che si tratta di un gioco di sei anni fa verrebbe da domandarsi i motivi per cui non si sono stati raggiunti traguardi molto distanti da quelli visti a suo tempo con la PS2 nonostante le differenti caratteristiche dei due sistemi e malgrado un’ottimizzazione della stessa rispetto all’edizione Ntsc.
    Per quanto si possa criticare in modo più o meno approfondito l'architettura hardware dell'ammiraglia Nintendo, questo primo ciclo di vita della macchina ha già mostrato degli ottimi giochi in grado di valorizzare al meglio anche le potenzialità tecniche della console, troppo spesso limitate da produzioni destinate alla massa, multipiattaforma o comunque non sviluppate con particolare cura. L'esempio migliore in tal senso è rappresentato dal fatto che alcune software house più di altre, sono riuscite nel tempo a sfruttare in modo pregevole le caratteristiche del Wii ottenendo costanti miglioramenti, mentre altre hanno commesso l'imperdonabile errore di pensare che il solo fatto di supportare il Wii Remote corrispondesse a produrre un gioco ottimizzato per la console Nintendo, con risultati molto spesso disastrosi.
    Tornando al prodotto Tecmo, l'impressione iniziale è anche quella che vi resterà fino a gioco concluso, ossia di un prodotto molto apprezzabile che avrebbe avuto però tutte le carte in regola per divenire un vero must have anche su Wii se soltanto si fosse pensato maggiormente a rivedere nel complesso ogni elemento, migliorando tutto ciò che a causa del trascorrere degli anni sarebbe risultato qualitativamente apprezzabile, ma anche parecchio datato in relazione ai nuovi standard, cosa che purtroppo non è avvenuta.

    Un eroe, una sola arma e tanto coraggio
    Come da previsione, la trama originale non è stata arricchita con alcun nuovo elemento, pertanto la storia che farà da sfondo alle vostre avventure è rimasta la medesima già ammirata in passato. Vi ritroverete nell'Impero Romano al massimo del suo splendore, più precisamente su una piccola isola chiamata Argus. Il vostro protagonista trascorre una vita di stenti come gladiatore, mentre tutto attorno a lui le malvagie e possenti forze dei Titani attaccano costantemente gli esseri umani provocando morte e distruzione. Un brutto giorno, purtroppo, le cose prendono una piega ancor peggiore quando la bella Harmonia viene rapita e a voi non resta che lanciarvi all'inseguimento cercando di liberarla dai malvagi.
    Rispetto a molti altri action game più attuali, la particolarità del gioco consiste nel non mettere a disposizione un nutrito set di armi ed oggetti di vario tipo, ma di rendere disponibile solo un unico, potentissimo strumento di distruzione, che risponde al nome di Diskarmor. Questo particolare scudo vi sarà donato da una misteriosa entità ad inizio avventura e rappresenta la vostra unica possibilità di sopravvivere alle forze oscure, in quanto non si tratta di un'arma comune, ma può essere lanciata anche a distanze elevate, per poi tornare in automatico sul vostro braccio, grazie alla catena di cui è dotato, oltre alle lame disposte lungo il contorno. In aggiunta alle straordinarie capacità offensive, il Diskarmor dispone anche di una capacità difensiva eccezionale, in grado di salvarvi in più d'una occasione dagli attacchi più potenti e devastanti. Tale strumento rappresenta di fatto il marchio di fabbrica della serie e dal lontano 1986, quando Rygar fece il suo debutto in versione arcade, ha acquisito sempre più fascino divenendo una vera icona dei videogames.
    Nonostante il protagonista disponga di una sola arma, non per questo l'approccio ai combattimenti può essere definito semplicistico o povero di soluzioni. Lo scudo permette infatti di attaccare seguendo più di una traiettoria e questo fattore, unito alle diverse tecniche d'attacco adottate dai nemici, richiede una certa flessibilità mentale per elaborare delle piccole strategie da applicare in abbinamento all'esagerata e straripante violenza del gioco. Queste dinamiche ben si accompagnano al particolare controller del Wii e, almeno da questo punto di vista, il lavoro svolto dagli sviluppatori può essere sicuramente considerato di pregevole fattura.

    A pochi gradini dal cielo
    Entrando nel dettaglio del gameplay non si può non riconoscere una meccanica molto classica ma solida, che purtroppo come unico reale difetto ha quello di risultare ormai datata viste le evoluzioni del mercato. La possibilità di poter variare il proprio set di attacchi oltre che d'interagire in modo più che buono con l'ambiente per arrecare in modo diretto o indiretto danno all'avversario appaiono interessanti e in grado di proporre una valida giocabilità. D'altra parte, è anche vero che i nemici che dovrete affrontare non si differenziano nemmeno moltissimo in termini di varietà né i livelli sono moltissimi e questo alla lunga potrebbe incidere sul divertimento, ma considerando anche che il gioco è supportato da dinamiche violente e spettacolari, ma non dotate di un ritmo esasperato, il tutto si rivela godibile e divertente. In aggiunta alle sessioni di lotta, che ora risultano meglio bilanciate e ricche di sfida, specialmente negli scontri con i boss, al giocatore è richiesta anche una certa abilità esplorativa, in quanto sono numerose le aree da visitare e non tutte sono accompagnate da una mappa pronta a fornire utili indicazioni e punti di riferimento, costringendovi quindi a visitare anche più di una volta la stessa zona.
    Il sistema di controllo adottato per questa edizione Wii non cerca di proporre soluzioni realmente innovative, ma si affida ad uno schema ormai collaudato e che risulta comunque funzionale allo scopo. Lo stick analogico del Nunchuk serve per muovere il personaggio, il pulsante Z permette di saltare (eppur non senza qualche piccolo problema a livello di tempi di risposta) e al Wii Remote sono affidate tutte le tipologie di attacco effettuabili, comprese le mosse speciali utili a dare il colpo di grazia al nemico.
    In aggiunta allo Story Mode vi è soltanto il Muscle Mode, in cui l'unico scopo è quello di sopravvivere per trenta livelli da affrontare in veste di gladiatore, ma onestamente ci sembra poco da proporre come valido extra.
    A livello tecnico il gioco avrebbe avuto bisogno di una maggior cura, soprattutto dal punto di vista grafico, per quanto riguarda i modelli poligonali di alcuni personaggi e per le textures in generale, che pur risultando piacevoli nel complesso trasmettono quella spiacevole sensazione di datato che non permette di godere pienamente del comparto grafico. Molto buono l'engine poligonale invece, così come le sequenze cinematiche inserite e in generale gli effetti grafici. Le ambientazioni sono molto ben ispirate ed i boss che affronterete fanno la loro sporca figura nonostante la mancanza del supporto a 16:9.
    Maestoso il sonoro, con melodie davvero molto belle, un doppiaggio carismatico ed un'ottima varietà di effetti sonori di qualità.
    Il sistema di controllo risulta in parte discreto nel complesso, anche se non perfetto per quanto riguarda le dinamiche adibite alla rilevazione dei comandi relativi al salto ed agli attacchi orizzontali, che non sempre vanno per il verso giusto, ma nel complesso si rivela comodo e intuitivo, accrescendo l'immersione del giocatore. Peccato per la scarsa originalità del gioco, senza la quale il prodotto Tecmo, penalizzato già dal trascorrere impietoso del tempo, sarebbe stato eccellente sotto ogni punto di vista. Nel complesso comunque si tratta di un gioco da valutare in prospettiva e comunque positivo come qualità generale. Considerato inoltre che è possibile acquistarlo ad un prezzo inferiore alla media per i titoli Wii l’acquisto si rivela consigliato per gli appassionati di action game senza troppe pretese in termini di originalità.




     
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0 replies since 22/7/2009, 09:16   114 views
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