[RECENSIONE]Street Fighter III 3rd Strike: Fight for the Future

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  1. Brutus Wolf
     
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    Indietro nel tempo…
    Se da 15 anni a questa parte abbiamo avuto la possibilità, grazie ai picchiaduro, di scaricare le nostre frustrazioni, la nostra rabbia, il bisogno di assaporare qualche volta della sana violenza, dobbiamo obbligatoriamente ringraziare Capcom.
    E’ proprio lei che ha dato alla luce il re, il capostipite del genere picchiaduro: Street Fighter che raggiunse l’apice della sua magnificenza con Street Fighter 2.
    A questo proposito, la mia prima recensione su Game Plus fu proprio Hyper Street Fighter 2 edizione limitata in occasione del 15esimo anniversario e mi ricordo che descrissi l’emozione, il godimento che provai nel giocare questo mostro sacro la prima volta che lo vidi in sala giochi; si poteva parlare di una vera e propria opera d’arte.
    Quando un mio amico, che bazzicava molto più di me le sale giochi (per lui gli studi erano un optional), mi informò dell’uscita di Street Fighter 3, dopo un attimo di scompenso da parte mia, mi teleportai nella nostra sala giochi abituale esaltato come pochi altri; già mi immaginavo la fila davanti al coin-op, pensavo di rivedere i vecchi compagni con cui marinavo la scuola, veri e propri cultori di SF2, che se le davano alla grande fantasticando su una ipotetica conversione per PlayStation o sull’ imminente Dreamcast che avrebbe dovuto fare sfracelli al tempo.
    E invece cosa mi trovai di fronte? Il mio amico che giocava da solo, senza la folla che mi ero immaginato; guardo il monitor e come un automa inserisco i gettoni necessari, premo Start e mi trovo di fronte a dei personaggi di dubbio gusto, al che opto per il sempreverde Ken.
    Inizia il match, gonfio il mio amico come un canotto e faccio altri 2-3 match; una volta terminata la partita mi rendo conto di non essere più esaltato ed eccitato, ma è lo sconforto ad aver preso il sopravvento, una profonda delusione.
    Mi ricordo che esclamai: “Ma siamo su scherzi a parte o la Capcom l’ha fatto davvero?”

    Ritorno al presente
    ...si l’ha fatto davvero: è riuscita a devastare un capolavoro aggiungendo questo terzo capitolo alla saga.
    Ho sempre apprezzato maggiormente il 2D al 3D nei picchiaduro; sarò un sentimentale o un conservatore, ma la strategia e la tattica che si sviluppa in un match 2D è ancora ben lungi dall’essere intaccata dai vari Tekken e Virtua Fighter, ma non voglio essere così presuntuoso da non capire che la mia è una teoria opinabilissima.
    Sta di fatto che questo Street Fighter 3 (SF3), deluse tutte le mie aspettative e mi fece capire che la curva di declino dei picchiaduro 2D era ormai inarrestabile; nonostante tutto, Capcom ebbe il “cattivo gusto” di far uscire altre versioni del suo titolo, come successe per SF2 ma con esiti completamente diversi, arrivando a questo Street Fighter 3rd Impact.
    Ora, premesso che la conversione per PS2 è del tutto identica alla versione coin-op, e vorrei ben vedere dato che sono passati parecchi anni, cercherò di motivare il mio disappunto analizzando ogni aspetto.

    Grafica
    Gli Sprites dei personaggi furono l’unico dettaglio che mi impressionò; una morbidezza nei movimenti notevole che insieme ad una scelta di colori azzeccati rendeva l’azione in game molto simile ad un cartone animato.
    Ogni mossa a disposizione era elaborata e ricca di particolari rendendo il tutto davvero realistico. Inoltre il resto era arricchito con degli ottimi effetti speciali per le super mosse che attingevano dalla scuola SNK.
    Ma ciò che stonava e che mi deluse maggiormente furono gli scenari; di una staticità disarmante e di dubbia qualità, il che rendeva forte il contrasto con gli sprites in movimento.
    Ma come, dopo anni di The King of Fighters, Capcom non aveva ancora imparato a fare scenari pieni di gente che sbraitava o di oggetti animati che aggiungevano profondità alle immagini?
    Incomprensibile.

    Sonoro
    Personalmente ritengo la musica una caratteristica fondamentale per qualsiasi tipologia di videogioco; Capcom riesce anche a cancellare questo aspetto vincente di SF2, le cui musiche ancora conservo nella mente, optando per una fastidiosa e urticante colonna sonora hip-hop che stona sia con i personaggi che con gli scenari… insomma è come far ascoltare Mozart durante una gara di rally.
    Per quanto riguarda gli effetti siamo su livelli più che buoni; i colpi inferti saranno accompagnati da sonorità che daranno la sensazione di aver fatto davvero male all’avversario ma anche da voci quasi sempre adatte all’occasione.

    Giocabilità
    Anche sotto questo aspetto Capcom è riuscita a peggiorare un meccanismo praticamente perfetto.
    L’azione durante un match è più lenta rispetto alle ultime versioni di SF2, il che non sarebbe un problema, anzi in pratica permette di pianificare qualche momento prima le mosse da fare, ma quando scopriamo che Capcom ha introdotto il block, inteso non come la classica parata, ma un movimento per interrompere una qualsiasi mossa per poi entrare nella guardia avversaria con una contromossa, i problemi saltano fuori.
    Le varie strategie che si sono assimilate nei vari SF2 perdono di significato, poiché basta padroneggiare discretamente questa tecnica, e vi assicuro che con un pò di esercizio è fattibile, per assistere ad incontri noiosi in cui ci si difende e basta aspettando un attacco dell’avversario da bloccare e aprirgli così la guardia.
    Altra nota stonata è il fatto che a nostra disposizione avremo solo una super art o super mossa che dir si voglia, che potremo selezionare tra una lista di tre; quindi non potremo più alternare durante il match uno shoryuruppa e uno shinryuken per esempio, un vero peccato.
    Presente anche una barra sotto quella dell’energia ad indicare il livello di stordimento; in pratica vi avverte quanto siano prossime le famose stelline.
    Per quanto riguarda la facilità nel realizzare le mosse, qui siamo sempre su livelli ottimi, e da questo punto di vista bisogna fare tanto di cappello a Capcom.

    Select your Character
    E’ proprio su questo aspetto che sono rimasto maggiormente deluso.
    A parte gli storici Ken, Ryu, Chun-Li e Akuma, la Capcom ha completamente rivoluzionato il parco personaggi e questo è già un errore imperdonabile, ma se poi questi nuovi personaggi sembrano essere usciti da un circo o da una mente malata, lo sconforto è pressocchè totale.
    La caratterizzazione dei personaggi Capcom non ha mai raggiunto la raffinatezza e lo stile di casa SNK, ma ha sempre mantenuto un livello alto, presentando lottatori esteticamente accattivanti, che seppur capaci di sparare sfere di energia erano abbastanza realistici, Blanka a parte.
    Ora, Capcom ha deciso di giocare con il fuoco e direi che si è ustionata: dei 19 personaggi a nostra disposizione, a parte i quattro menzionati precedentemente, realizzati in modo impeccabile, non c’è uno e dico un solo personaggio che attiri, ma soprattutto sembra di giocare a Marvel vs Capcom piuttosto che alla serie di Street Fighter!
    Tanto per citarne alcuni: Twelve, una sorta di Venom di marveliana memoria, che deforma il suo corpo per attaccare e che è vestito con una calzamaglia biancastra, sembra uno spermatozoo; Necro, colui che avrebbe dovuto pendere le veci di Dalshim, ma che è talmente ridicolo che fa solo ridere, il personaggio più circense di tutti; Q, vestito come l’ispettore gadget con la maschera di Megaloman… non ho parole; Hugo, preso pari pari da Final Fight, sembra un travestito con la tutina tutta rosa; per ultimo mi sono tenuto il boss finale…tale Gill, un essere dal corpo costituito per metà da fuoco e da ghiaccio che vuole diventare una divinità… a Street Fighter!!! Ma fatemi il piacere!

    The End
    In tutti i sensi è la fine della recensione ma immodestamente direi anche l’epitaffio di una delle saghe più belle della storia dei videogiochi.
    Siete amanti di Street Fighter e non avete mai giocato a SF3? Fateci una partita e continuate a giocare a SF2.
    Siete amanti dei picchiaduro 2D ma non vi piace Street Fighter? Giocate all’ ultimo The King Of Fighters.
    Volete giocare semplicemente un picchiaduro 2D con le palle? Giocate a Guilty Gear, l’ultimo vero sostegno del genere sopravvissuto.
    Mestamente vostro.
    Enjoy!
     
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0 replies since 17/3/2009, 14:23   242 views
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