La storia di Final Fantasy

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  1. ~DeMoN~
     
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    Prima di parlare ed approfondire ogni singolo gioco di final fantasy è bene sapere tutta la storia:

    Nel 1987 una piccola software house di nome Squaresoft, che fino a quel momento aveva prodotto giochi per il Famicon Disk (Nintendo), si trovava sull'orlo della bancarotta finanziaria. Il presidente Hironobu Sakaguchi, cercando di raggiungere il successo di Dragon Quest (pubblicato l'anno prima Da Enix), decise di mettersi al lavoro su un nuovo gioco che gli assomigliasse, e lo intitolò Final Fantasy. Dal titolo si può capire come questo gioco rappresentasse l'ultima speranza per Sakaguchi, e della sua azienda.

    Final Fantasy racconta la storia di quattro eroi (Guerrieri di Luce) che, in un mondo sofferente in cui le forze elementali si stanno ribellando, si trovano inizialmente ad affrontare situazioni tipicamente fantasy, ma pian piano scoprono che la loro missione è ben più importante: esistono quattro demoni, capitanati dal malvagio Chaos, che sono la vera causa del decadimento del mondo. Chaos deve essere distrutto prima che riesca a portare i demoni nel presente, e per questo i Guerrieri di Luce devono tornare indietro di 2000 anni e cancellare tutto quello che è accaduto.

    Il gioco, pubblicato lo stesso anno, fu subito un successo, e risanò le casse della Squaresoft. Da quel momento in poi Final Fantasy è diventato il capostipite dei videogiochi di ruolo a matrice nipponica.

    LE ORIGINI
    Dopo il grande successo di Final Fantasy, Hironobu Sakaguchi decise di continuare, e far diventare di quel gioco una serie. Nel 1988 esce infatti Final Fantasy II, che non ha niente a che vedere con il capitolo precedente, nè come storia, nè come gameplay, ma ha in comune solo il titolo.

    Final Fantasy II è considerato il più astratto, nonchè il più difficile della serie: un malvagio imperatore, di nome Baramekia (o Palamecia, nella versione originale del gioco) evoca dei demoni che distruggono città e uccidono i genitori di quattro ragazzi, che diventano i protagonisti del gioco. Essi scopriranno che dietro all'imperatore si cela una creatura ancora più malvagia, che essi devono sconfiggere.

    La narrazione in Final Fantasy II è più raffinata e complessa, grazie anche all'uso di diverse sottotrame, e il gameplay si sviluppa, basandosi sulla frequenza di utilizzo delle varie magie, anzichè su una struttura a livelli delle stesse.

    Abbastanza simile a Final Fantasy II, è il capitolo successivo, giudicato uno dei più belli realizzati per consolle Nintendo. Ancora una volta ci sono quattro eroi, e ancora la loro missione ha a che vedere con i quattro cristalli elementali. I quattro giovani dopo un lungo cammino si trovano a fronteggiare il perfido mago Zande, ma scoprono poi che il vero nemico, come nei precedenti capitoli, è un'altra forza, chiamata Dark Cloud.

    Final Fantasy IV, nonostante basi la sua storia ancora sui quattro elementi, ha caratteristiche nuove: i personaggi non sono più solo quattro, ma molti di più, e prendono parte alla storia in vari momenti. Inoltre, ognuno di essi ha una classe definita, che ha a che vedere con la propria personalità, e che non può essere cambiata. E' la prima volta che in un gioco si trova una caratterizzazione precisa dei personaggi, anche a livello psicologico: nei capitoli precedenti non c'era, o era affrontata con molta più superficialità.

    Anche per quanto riguarda ilgameplay, Final Fantasy IV rappresenta una novità: viene per la prima volta introdotto l'active time battle, cioè un sistema di battaglia basato sì sui turni, ma più frenetico poichè nemici e alleati possono attaccarsi nello stesso momento, e quindi c'è meno tempo per preparare una tattica.

    Con Final Fantasy V, Squaresoft fa un passo indietro: il gioco è infati molto più simile ai primi tre capitoli, sia come trama, sia come personaggi. Cinque eroi devono scoprire qual è la causa di una misteriosa pioggia di meteoriti, e scoprono che il mondo è minacciato da un'entità chiamata X-Death, che sta in un'altra dimensione. Dopo averla battuta, le due realtà collidono, e gli eroi devono trovare degli oggetti che possano sconfiggere X-Death definitivamente.

    Se non ci sono grosse novità dal punto di vista della trama, possiamo notare un importante innovazione dal punto di vista dello sviluppo dei personaggi; si tratta di un sistema simile per certi versi a quello del terzo capitolo, ma più flessibile: a ogni personaggio può essere assegnata una classe, scegliendo tra 22, ognuna delle quali presenta diverse caratteristiche e abilità.

    Questo sistema determinò il grandissimo successo che il gioco ebbe in Giappone, ma fu giudicato troppo complicato per un giocatore occidentale. Per questo motivo, per vedere Final Fantasy V anche nelle altri parti del mondo, si è ovuto aspettare il remake per Playstation del 1999.

    IL CAMBIAMENTO
    Dal sesto capitolo in poi, Final Fantasy subisce un cambiamento: le trame non si assomiglieranno più come era accaduto nei primi cinque capitoli, le ambientazioni saranno molto diverse tra un gioco e l'altro, e i personaggi conosceranno un notevole sviluppo psicologico.

    In Final Fantasy VI (1994) ci troviamo infatti in un mondo futuristico, che non ha niente a che vedere con i mondi fatati e dominati dagli elementi dei precedenti capitoli, in cui la magia non c'è più da 1000 anni. Solo una ragazza, Terra Brandford, ha dei poteri misteriosi, e per questo è sfruttata dall'Imperatore Gestahl (Gastra, in originale), che sta cercando il modo di far tornare la magia sul pianeta catturando gli Espers (creature magiche) per i propri piani di conquista. L'artefice di tutto questo non è però l'Imperatore, ma il generale Kefka, un personaggio malvagio, ambiguo e pazzo, che in realtà vuole distruggere il mondo.

    I personaggi che si possono controllare durante il gioco sono ben quattordici, e tutti hanno una caratterizzazione precisa e uno sviluppo di tipo emotivo: si passa infatti dalla ragazza dotata di straordinari poteri, discendente di una creatura magica (Terra), a un ricchissimo giocatore d'azzardo (Setzer), da un re donnaiolo (Edgar), a un assassino triste e misterioso (Shadow); ma non solo: in Final Fantasy VI vengono toccati temi come la perdita di persone care, il genocidio, l'amore, ma ci sono anche personaggi buffi e inverosimili e situazioni comiche (per esempio quelle che vedono come protagonista il polpo Ultros).

    Ulteriori cambiamenti si possono notare in Final Fantasy VII, pubblicato nel 1997, iniziando dall'aspetto: è il primo gioco della serie ad essere realizzato con grafica tridimensionale, nonchè il primo ad essere stato sviluppato per Sony Playstation. La vicenda è lunga e complicata, ricca di colpi di scena, e si interseca con sottotrame più o meno complesse. I personaggi sono ancora meglio caratterizzati rispetto al capitolo precedente, soprattutto il principale antagonista, compresi alcuni personaggi non giocabili.

    Il gioco racconta la vicenda di Cloud, un mercenario dai ricordi confusi, che si allea ad un gruppo di ribelli contro una corporazione, la Shinra, che sta estraendo tutta l'energia dal Pianeta. Ben presto ci si accorgerà che la minaccia più grave è rappresentata da Sephiroth, una vecchia conoscenza di Cloud, e che il destino dell'intero Pianeta è nelle mani di una giovane fioraia... dopo mille avventure, e un viaggio nell'inconscio del protagonista, durante il quale egli riesce a ricordare il suo passato, Cloud e i suoi amici riusciranno a salvare il mondo.

    Anche in questo gioco vengono toccati temi importanti: innanzitutto è il primo gioco in cui uno dei personaggi più importanti muore, cosa che nei giochi occidentali non accade mai. Questo fatto sta a significare che non sono solo i "cattivi" a morire, ma anche i "buoni", dimostrando così l'uguaglianza davanti alla morte. Inoltre, in Final Fantasy VII viene affrontato il tema del progresso, in un modo tipicamente orientale: l'uomo deve agire sempre nel rispetto della Natura, oppure essa si ribellerà; questo si nota bene in tutto il gioco, in cui si parla del Pianeta come di un essere vivo, che viene ferito dall'uomo attraverso l'estrazione di energia, che piange e che si difende facendo risvegliare mostruose sentinelle (le Weapon, che in quasi tutti i capitoli di Final Fantasy hanno un ruolo più o meno importante). Se alcuni personaggi tra gli eroi possono essere un po' stereotipati (come l'impulsiva e prorompente Tifa, che si avvicina un po' alle eroine fantasy occidentali, il burbero Barret, stereotipo di personaggio afroamericano, e il misterioso Vincent, affascinante vampiro dal passato tormentato) altri meritano un'analisi un po' più approfondita: Cloud non è il tipico eroe senza macchia e senza paura, ma piuttosto un personaggio introverso, confuso e complicato che si trova a dover salvare il mondo quasi per caso. La controparte femminile, Aeris, non è una principessa indifesa da salvare, ma una ragazza conscia delle sue capacità, serena nonostante il pericolo e innamorata, in modo non ostentato, del protagonista.

    E' bene spendere un paio di parole anche per l'antagonista, Sephiroth. Sebbene possa assomigliare in qualche modo a Kefka, di Final Fantasy VI, egli è più caratterizzato a livello psicologico: soldato d'elite dalla forza sovrumana, non sa nulla sulle sue origini, che scopre in modo tragico. La scoperta del fatto di essere frutto di un esperimento biologico lo porta a un delirio di onnipotenza: crede di poter diventare un dio, così da poter vendicare quelli che crede suoi avi, sterminati secoli fa dagli uomini in una guerra.

    Sephiroth inoltre è il tipico esempio di personaggio "bishonen", ovvero personaggio maschile dai tratti femminili. Questo aspetto deriva dalla tradizione dei samurai, in cui l'amore tra uomini (generalmente platonico, ma leale e risoluto) era accettato e considerato parte dell'addestramento dei guerrieri. Primo personaggio di questo genere è l'eroe romantico Yoshitsune Minamoto, all'apparenza esile ed effemminato, ma abilissimo con la spada, presente in molti racconti. Dalla fine dell'ottocento, questi personaggi hanno perso parte del loro fascino, a causa soprattutto dell'importazione di modelli occidentali, e per questo motivo se appaiono in fumetti o videogiochi assumono la parte dell'eroe malvagio. Molto simili a Sephiroth sono infatti anche Kuja, principale antagonista in Final Fantasy IX, dove si può notare questo aspetto molto marcato, e Seymour, l'aristocratico invocatore di Final Fantasy X.

    Final Fantasy VIII cambia ancora le carte in tavola: ci troviamo in un mondo magico e tecnologico, ma non futuristico e sofferente come quello di Final Fantasy VII, in cui il potere è concentrato in mano a una strega, Edea. L'eroe di turno, il taciturno e schivo Squall (simile sotto certi aspetti a Cloud), viene incaricato insieme ad altri colleghi di ucciderla: dopo varie avventure e colpi di scena, egli scopre che il vero nemico è Artemisia (Ultimecia in originale), e trova l'amore. Il gioco ha un aspetto molto più cinematografico rispetto agli altri, infatti i personaggi sono molto realistici per quanto riguarda l'aspetto grafico. Sotto il punto di vista della caratterizzazione psicologica abbiamo però un leggero peggioramento, infatti, eccezion fatta per i due protagonisti principali, Squall e Rinoa, i personaggi sono trattati con maggiore superficialità e appaiono quindi abbastanza stereotipati.

    Al momento della pubblicazione, nel 1999, in patria il gioco non ebbe successo per la caratterizzazione troppo ociidentale dei personaggi e delle situazioni. Fu invece un successo negli Stati Uniti e in Europa, e soprattutto in Italia, in cui è ancora oggi uno dei titoli editi da Squaresoft più amati.

    Con Final Fantasy IX la Squaresoft volle tornare un po' alle origini, presentando un mondo e una colonna sonora dal carattere medievale, e personaggi poco realistici e inverosimili.

    La storia ruota intorno alla principessa Garnet, che fugge dal suo regno per cercare le ragioni dello strano comportamento di sua madre, che sta dichiarando guerra a tutte le regioni confinanti. Con l'aiuto di Zidane (tradotto in Gidan in Italia), un fuorilegge rubacuori munito di coda, scoprirà che dietro questo comportamento c'è un misterioso stregone, Kuja. Ma anche Kuja si rivela essere soltanto l'aiutante di un'altro personaggio, Garland, abitante di un pianeta alieno, che ha creato lui e Zidane, nonchè responsabile della nebbia di anime che avvolge Gaya. Kuja, diventa l'antagonista principale del gioco nel momento in cui capisce che anche lui è destinato a morire: spodesta Garland e decide che se deve morire, tutto il pianeta lo dovrà seguire... la pace tornerà su Gaya dopo che Zidane e i suoi amici avranno sconfitto Kuja e Trivia (Necron, in originale), mostro che appare a sorpresa alla fine del gioco.

    I personaggi sono molto simili ad alcuni dei primi capitoli: Zidane è il tipico eroe spericolato, Garnet la tipica principessa dai poteri magici (durante il gioco si scoprono le sue vere origini e il fatto che è una sciamana - invocatrice), Steiner il classico guerriero un po' ingenuo e Amarant il personaggio schivo e inizialmente infido, ma che si rivela essere un ottimo alleato, sebbene non sia mosso da nessuna particolare motivazione. Quina è un personaggio di contorno, comico e senza una caratterizzazione precisa, Freya una donna (se così si può dire) malinconica, alla ricerca del suo amore perduto ed Eiko una bimba allgra e coraggiosa, nonostante viva solo con i suoi moguri. Enigmatica è la figura di Vivi, piccolo e timido mago nero in cerca delle sue origini, dal passato misterioso. Kuja, nonostante si possa associare a Sephiroth per alcuni aspetti, alla fine del gioco ha un pentimento, facendo così capire che le parti, nella narrazione giapponese, non sono definite all'inizio di una storia, ma si possono invertire (il buono può diventare cattivo, e viceversa).

    Anche per quanto riguarda il gameplay si torna un po' alle origini, con un sistema di classi statico, basato su abilità che si imparano da determinati oggetti.

    Final Fantasy IX è talmente diverso dal suo predecessore, che fino all'ultimo momento Sakaguchi rimase dubbioso sul fatto di dargli lo stesso titolo, oppure considerarlo una storia indipendente.

    Intorno a Final Fantasy X, primo capitolo per la nuova consolle Sony (Playstation 2), ci fu subito entusiasmo sia da parte dei fans, sia da parte degli sviluppatori. Al momento della sua pubblicazione, nel 2001, il gioco arrivò immediatamente in cima alle classifiche dei videogiochi più venduti.

    Il gioco narra, attraverso un lunghissimo ed efficace flashback, la storia di Tidus, esuberante ragazzo di Zanarkand, la cui città viene distrutta, e che viene catapultato 1000 anni nel futuro da un'entità misteriosa. Cercando di tornare nel suo tempo incontra la dolce Yuna, invocatrice, che sta iniziando un pellegrinaggio con lo scopo di sconfiggere Sin (l'entità che ha distrutto Zanarkand), come fece suo padre 10 anni prima di lei, e altri ancora prima. Durante il viaggio, Tidus scopre molte cose del mondo in cui si trova, ribellandosi a certe tradizioni. Nonostante l'avversione di Seymour, che vuole usare Yuna per accrescere il proprio potere e distruggere Spira (il mondo in cui è ambientato il gioco), Tidus e gli amici che incontra durante il suo viaggio riusciranno a sconfiggere Sin, scoprendo chi è in realtà.

    Molte novità si possono trovare in Final Fantasy X, partendo dall'ambientazione: non si tratta nè di un mondo futuristico come quello del sesto, settimo e ottavo capitolo, nè di quello tipicamente fantasy degli altri capitoli, bensì di un'ambientazione tipicamente orientale, con pesaggi che richiamano la Cina, il Giappone, le Filippine...

    I personaggi sono ben caratterizzati, e non solo per l'aspetto grafico che sfiora la perfezione realistica, tranne alcune caratteristiche tipiche (per esempio l'allegria di Rikku, o l'alone di mistero di Auron). Un tema importante che viene affrontato, e che riguarda i personaggi da vicino, è il rapporto con i genitori (molto conflittuale nel caso di Tidus), senza dimenticare il tema del viaggio, elemento centrale del gioco, come di racconti e poemi di diverse epoche storiche.

    Il sistema di sviluppo è ben congegnato, non statico come quello del nono capitolo, e non troppo macchinoso come quello dell'ottavo, e si basa inizialmente sulla classe del personaggio, ma che permette di far apprendere anche abilità che con la classe non hanno nulla a che vedere.

    Aspetto da non trascurare è il sonoro: i protagonisti del gioco per la prima volta sono doppiati, e la musica non è sempre presente, ma ci sono diversi momenti silenziosi che creano pathos.

    Viene ancora una volta rivoluzionato il sistema di battaglia, che viene reso molto più statico e basato completamente sui turni, e il ruolo delle invocazioni (chiamate Eoni), che possono essere utilizzate in modo simile ai personaggi all'interno di una battaglia, e che hanno una parte molto importante per il proseguimento dell'avventura.

    Lo stesso anno, Squaresoft pubblica un altro gioco innovativo, col titolo di Kingdom Hearts, che mischia elementi, personaggi e ambienti di famosi film targati Disney con elementi tratti dai capitoli di Final fantasy usciti fino a quel momento. Il gioco ha successo, tanto che ne verrà pubblicato un capitolo anche per Nintendo game boy Advance e, nel dicembre 2005, è uscito Kingdom Hearts II, diretto seguito del primo.

    LA NASCITA DELLA SQUARE-ENIX E I NUOVI GIOCHI
    Nel 2003 Squaresoft si fonde con un'altra grande casa produttrice di videogiochi, la Enix, che aveva avuto tanto successo con Dragon Quest, nel lontano 1986. Da questa fusione nascono due nuovi capitoli di Final Fantasy, molto diversi come stile dai precedenti 10: si tratta di Final fantasy XI, un MMORPG (Massive Multiplayer Online Role-Playing Game ) che quindi è giocato interamente online, e di Final Fantasy X-2, primo seguito diretto di un capitolo della serie.

    Final Fantasy XI è una vera rivoluzione per la serie, sotto tutti gli aspetti. Innanzitutto è un videogioco da giocarsi online, senza una storia lineare da seguire come negli altri capitoli, e senza personaggi fissi. Ogni giocatore è il protagonista della propria storia, che costruisce man mano alleandosi con altri giocatori e compiendo missioni per la propria città. Esiste naturalmente una trama di fondo, che è necessario seguire per completare Final Fantasy XI, ma ognuno può giocare più o meno liberamente. Sebbene lo scopo del gioco sia quello di sconfiggere e arginare gli attacchi dei Beastmen, allenadosi anche con altri giocatori di altre nazioni (intese come nazioni del vasto mondo di Vana'diel), si può anche far espandere la propria patria e arrivare a conquistare più zone possibili.

    Ogni giocatore può personalizzare il proprio personaggio scegliendone la razza, la classe, la nazione di appartenenza e alcune caratteristiche fisiche. Durante il gioco il personaggio aumenta di livello sconfiggendo mostri e nemici, e guadagna soldi che gli permettono di comprare armi ed equipaggiamento, ma anche magie e oggetti di vario tipo, utili ad aumentare i parametri di forza fisica, difesa, potere magico.

    Oltre alla trama principale, in Final Fantasy esiste una serie quasi infinita di trame secondarie, di eventi legati a festività durante l'anno, di attività che si possono svolgere per guadagnare gil (unità monetaria in uso nel mondo di Vana'diel) o per ottenere oggetti.

    Inoltre, come se il mondo non fosse abbastanza ampio da esplorare, sono state pubblicate due espansioni, Rise of the Zilart e Chains of Promathia, con nuovi luoghi, nuove classi, nuove missioni, e ne è attesa una per gennaio 2006, dal titolo Treasures of Aht Urhgan.

    Mentre in Giappone non ha avuto grande successo, negli Stati Uniti è stato apprezzato sia dai giocatori di MMORPG, molto diffusi, sia dai fans della serie.

    Final Fantasy X-2, uscito nel 2003 per Playstation 2, rappresenta una grande novità per la serie, in quanto è il primo seguito diretto di un capitolo, in particolare del decimo.

    A parte alcuni personaggi (Yuna, la protagonista, e Rikku) e il mondo in cui il gioco è ambientato, il gioco è completamente diverso dal suo predecessore: il sistema di battaglia è in tempo reale, non più statico come in Final Fantasy X, ma estremamente dinamico e frenetico, e si basa sulla frequenza di utilizzo delle varie abilità (più un'abilità viene usata, più è veloce da utilizzare in battaglia). Inoltre viene ripreso il sistema a classi, che tanto era stato utilizzato nei primi giochi, che in questo capitolo sono chiamate looksfere e sono associate ad abiti, anche molto vistosi ed eccentrici.

    La storia non è del tutto lineare, e infatti molti fans la criticano perchè meno coinvolgente rispetto a quella di Final Fantasy X, ma non per questo è priva di situazioni interessanti e di colpi di scena. Inoltre ha cinque diversi finali, determinati dalla percentuale di gioco completata. Lato negativo della vicenda è la caratterizzazione dei personaggi: conoscendo la profondità psicologica di Yuna nel decimo capitolo della serie, si rimane un po' sconcertati dal suo modo di fare da ragazzina, a volte superficiale e ingenuo.

    Un cambiamento c'è stato anche nel sonoro: la colonna sonora infatti è stata scritta dal duo Takahito Eguchi & Noriko Matsueda, anzichè da Nobuo Uematsu, geniale compositore, ormai storico per i giochi Square.

    Mentre in Giappone Final Fantasy X-2 ha avuto molto successo, in quanto si avvicina molto alla pop generation del Paese, negli Stati Uniti e soprattutto in Europa è stato molto criticato e considerato solo una operazione commerciale, dimenticandosi che anche il primo capitolo della serie è stato fatto per scongiurare il fallimento dell'azienda.

    ALTRI CAPITOLI
    Oltre ai 12 titoli descritti fino ad ora esistono altri Final Fantasy, meno famosi, ma non per questo di qualità inferiore. In particolare ricordiamo Final Fantasy Tactics, Final Fantasy Tactics Advance e Final Fantasy Crystal Chronicles.

    Final Fantasy Tactics e Final Fantasy tactics Advance, come si intuisce dal nome, non sono giochi di ruolo, bensì giochi di strategia, tattici, appunto.

    La narrazione del primo ruota intorno alla Lion War, una guerra di successione, che scoppia quando il re Omdoria, re di Ivalice, muore senza lasciare eredi al trono. Quando il principe Goltana (cugino del re) sposa la figlia adottiva di Omdoria, Ovelia, il principe Larg (fratello della regina Ruvelia) gli dichiara guerra, poichè sostiene la candidatura del figlio del re, orinas, che per ora è solo un bambino.

    Su questo sfondo si svolge la storia di Ramza Beoulve, figlio di un aristocratico eroe di guerra, e del suo amico Delita Hyral, adottato dalla famiglia di Ramza. Essi vengono coinvolti nella guerra, e Ramza deve scegliere tra la sua coscienza e i suoi doveri. Si scopre in seguito che la guerra è stata creata ed è controllata da qualcuno, aiutato da 12 potenti pietre, dette "dello zodiaco".

    Tutta la storia ruota intorno a una questione fondamentale, ovvero "qual è la giusta reazione alla manipolazione e all'abuso di potere". Ogni personaggio risponde a modo suo, facendoci capire ancora una volta che nei giochi di matrice giapponese spesso non c'è un modo giusto o sbagliato di affrontare le cose, ma diversi punti di vista... il che rende i giochi molto simili ala realtà. I fans della saga ricordano sicuramente la frase, detta in Final fantasy VIII, "non esistono buoni cattivi, siamo solo su due fazioni differenti" che testimonia in modo evidente questo tipo di pensiero, sottolineato in Final Fantasy Tactics.

    Non essendo un gioco di ruolo, Final Fantasy Tactics ha un gameplay che non ha niente a che vedere con gli altri capitoli della serie: esistono dei campi di battaglia in cui i vari personaggi si possono disporre per cercare di usare la strategia migliore contro i nemici. Un altro apsetto che differisce dagli altri capitoli di Final Fantasy è la gestione degli incontri casuali: mentre di solito si possono incontrare mostri e nemici in ogni luogo (tranne nelle città) e nella worldmap, in questo titolo le battaglie hanno luogo in zone predeterminate, segnate in verde sulla mappa.

    Il successo del gioco è stato determinato, oltre che dal sistema innovativo per un Final Fantasy, anche dal gran numero di classi, molte delle quali prese direttamente dai primi capitoli della saga: i personaggi hanno una classe iniziale, alla quale si possono aggiungere abilità ottenendo punti durante le battaglie; inoltre, proseguendo nel gioco, a ogni personaggio si possono assegnare nuove classi, tra le 20 disponibili. Tra esse, oltre ad alcune classi tipiche per questo genere di giochi come l'invocatore, il ladro e il monaco, ci sono alcune classi curiose, come il calcolatore (che provoca fenomeni attraverso formule matematiche), l'oracolo (che maneggia Yin e Yang) e il mediatore (risolve diplomaticamente le battaglie, parlando al nemico).

    Questo videogioco strizza l'occhio a Final Fantasy VII, facendo comparire tra gli innumerevoli personaggi anche Cloud e Aeris.

    Final Fantasy Tactics Advance ha un gameplay molto simile al suo predecessore, essendo anch'esso un gioco strategico. Questa l'esplorazione è gestita attraverso missioni, che si dividono in Regular Missions, durante le quali a volte si trovano oggetti rari, Non-battle Missions, che fanno evolvere la storia, e Encounter Missions che consistono nello sconfiggere dei clan rivali, e a volte sono necessarie per continuare la storia.

    La trama di Final Tactics Advance ruota intorno a due ragazini, Marche e Mewt, che vivono nella città di St.Ivalice. Un giorno Mewt scopre un libro magico, il grand Grimoire, e grazie ad esso il mondo viene trasforato in ciò che il ragazzino desidera... ovvero (testuali parole) "un mondo come quelli di Final Fantasy". Marche si trova quindi nel fantastico mondo di Ivalice, ma vuole tornare indietro: per fare in modo che tutto torni come prima deve trovare Mewt e convincerlo a far tornare il mondo come prima.

    Il gioco, disponibile per Gameboy advance dal 2003, introduce nuove tematiche, come la differenza razziale (rappresentata dalla presenza nel mondo di Ivalice di diverse razze) e i sogni di cambiare il mondo, rappresentato dai desideri di Mewt che per esempio trasforma suo padre da disoccupato alcoolizato in leader dei giudici di Ivalice...

    Final Fantasy Crystal Chronicles segna il ritorno di Squaresoft (nel frattempo diventata Square-Enix) su consolle Nintendo, essendo un videogioco disponibile per Nintendo Gamecube.

    Racconta la storia di alcuni personaggi (personalizzabili dal giocatore) alla ricerca di gocce di Mirra necessarie per salvare i loro villaggi da un miasma misterioso e molto pericoloso.

    Per certi versi il gioco assomiglia a Final Fantasy XI, pur non essendo online: i personaggi non sono fissi, ma ognuno può caratterizzare il proprio protagonista come meglio crede, e le battaglie sono in tempo reale (caratteristica vista anche in Final Fantasy X-2).

    Interessante novità presentata da Final fantasy Crystal Chronicles è la possibilità di giocare in multiplayer, attacando al Gamecube fino a quattro Gameboy Advance. Ogni giocatore sul Gameboy advance ha a disposizione diversi tipi di informazione: si tratta di schermate simili a mappe strategiche, sulle quali vengono indicate le posizioni dei mostri, degli oggetti, di ostacoli.

    Questo gioco, per alcuni aspetti innovativo, è stato criticato dai fans poichè si distacca molto dal tradizionale sistema di battaglia basato sui turni, e per il basso numero di sequenze in Full Motion Video. Nonostante questo la grafica è piacevole (somigliante a quella di Final fantasy IX) e la colonna sonora, scritta da Kumi Tanioka, si adatta perfettamente al tipo di gioco. Final fantasy Crystal Chronicles ha avuto un discreto successo, tanto che si è parlato di un ipotetico seguito sempre per Nintendo Gamecube. Esiste inoltre un fumetto ad esso dedicato, uscita sulle pagine della rivista giapponese Monthly Shonen Gangan.

    FINAL FANTASY AL CINEMA
    Visto l'enorme successo della serie, Sakaguchi pensa di portare Final Fantasy al cinema, e così avviene nel 2001 con "Final Fantasy - the Spirits Within". Il film si svolge sulla Terra, nell'anno 2065. Il pianeta è ridotto allo stremo a causa di un'invasione di alieni in grado di assorbire la vita da ogni altra creatura vivente. Unendo le sue conoscenze mediche e le indicazioni che le arrivano da misteriosi sogni, la dottoressa Aki Ross tenta di sviluppare una soluzione ecologica contro questi alieni, ma deve scontrarsi con l'ottusità dei militari che rischiano di mettere in serio pericolo lo spirito della terra pur di usare le armi.

    Come si nota, il film segue il genere fantascientifico, che ben si adatta a una serie come Final Fantasy. Come nel settimo capitolo, inoltre, si parla di "spirito del Pianeta", e la Terra è un essere vivente che nel finale si anima per respingere ciò che la sta ferendo.

    Nonostante il film sia stato realizzato in modo eccellente tecnicamente, è stato bersagliato da numerose critiche: la sceneggiatura è stata giudicata inespressiva e piatta, i personaggi senza una caratterizzazione psicologica approfondita come invece nei capitoli più recenti del videogioco. Quello che ha determinato il parziale insuccesso del lungometraggio è la differenza che c'è tra un film e un videogioco: davanti a un film lo spettatore è passivo, guarda semplicemente lo svolgimento della vicenda; in un videogame, al contrario, lo spettatore interagisce con i personaggi, ha il controllo dei combattimenti, può effettuare delle scelte. Nel film ci sono lunghe scene di combattimento, che assomigliano molto a quelle viste nei giochi, ma sono meno coinvolgenti proprio perchè lo spettatore non ne ha il controllo.

    A parte queste caratteristiche, ovvie per quanto riguarda la differenza fra un videogioco e un film, sembra che "Final Fantasy - the Spirits Within" non sia stato particolarmente apprezzato neanche da chi non è un fan della serie: nel mondo dei film di fantascienza, il titolo di Squaresoft non è uno dei migliori.

    Nel 2005 è uscito un altro lungometraggio ispirato a Final Fantasy, ma profondamente diverso da "the Spirits Within": si tratta di "Final Fantasy VII: Advent Children", che costituisce un seguito del titolo forse più amato, Final Fantasy VII.

    Sono passati due anni dalla storia narrata nel gioco del 1997, e il protagonista, Cloud, vive solo e pieno di sensi di colpa per non essere riuscito a salvare la sua amata Aeris. Insieme a Tifa si occupa di un servizio di consegne e di alcuni bambini orfani. Reno e Rude, due sue vecchie conoscenze, un giorno lo contattano perchè hanno bisogno del suo aiuto: deve proteggere qualcosa contro tre misteriosi personaggi che vogliono impossessarsene. Questo oggetto di cui vogliono impossessarsi è la testa di Jenova, alieno di 2000 anni fa usato dalla Shinra per esperimenti biologici. Cellule dell'alieno sono infatti state impiantate in dipendenti e soldati della Shinra qualche anno prima, allo scopo di creare dei soldati potenti. Molti di loro sono morti, e hanno lasciato dei figli (che dentro di sè hanno cellule di Jenova a loro volta) oggi affetti da una strana malattia chiamata Geostigma. Si scopre che la Geostigma è la reazione del corpo umano alle cellule aliene, e che tutti quelli che soffrono di questa malattia sono attratti stranamente da Kadaj, uno dei tre uomini misteriosi, figura cardine dell'intero film; Kadaj considera Jenova sua madre, poichè è nato probabilmente da un esperimento, e vuole ritrovarla per dare inizio alla cosiddetta "Riunione", che prmette di prendere energia da tutte quelle persone che hanno cellule aliene nel proprio corpo. Dopo combattimenti e corse contro il tempo tra Midgar e le rovine dell'antica città dei Cetra, Kadaj trova la testa di Jenova e dà inizio alla "sua Riunione"... per scoprire che così facendo si favorisce il ritorno di Sephiroth! Kadaj diventa Sephiroth, l'eterno nemico di Cloud, e per il Pianeta sarebbe una catastrofe se Cloud non riuscisse a sconfiggerlo ancora una volta relegandolo al mondo dei suoi ricordi. L'epilogo è agrodolce: Kadaj stremato muore, e la sua anima torna al Pianeta, dove Aeris (che durante il film è stata sempre presente, spiritualmente, vicino a Cloud) e Zack lo stanno aspettando. Cloud capisce ancora una volta l'importanza dell'amicizia, e grazie al lifestream guarisce dalla Geostigma così come tutti gli altri malati. Ma la frase pronunciata da Sephiroth poco prima di sparire ("io non sarò solamente un ricordo") lascia alcuni dubbi allo spettatore... dunque c'è la possibilità che non sia finita per sempre? Il film non lo dice, e probabilmente non si saprà mai.

    Come aspetto grafico, Advent Children è pressochè perfetto: i personaggi, realizzati con i più nuovi strumenti di modellazione tridimensionale, sono espressivi e realistici (tranne alcuni particolari, come l'assurda pettinatura di Cloud, che servono a renderli simili a quelli del videogioco originale), e i paesaggi realizzati con la massima precisione. La storia appassiona sicuramente chi ha giocato a Final Fantasy VII, mentre chi non lo conosce probabilmente non ne rimarrà particolarmente impressionato: la trama non è approfondita come quella del videogioco (come ha detto lo stesso regista, Tetsuya Nomura: "ho trovato molto difficile concentrare oltre 70 ore di gioco in un film da 100 minuti") e alcune sequenze di combattimento sono lunghe e inverosimili. Nonostante sembri superficiale, viene trattto il tema dell'amicizia, anche grazie ad alcuni particolari che i fans noteranno sicuramente: tutti i personaggi che c'erano anche nel videogioco portano un nastro rosa legato al braccio, segno dell'amicizia che li legava alla defunta Aeris; in un'assurda scena in cui Cloud letteralmente vola contro un mostro nemico, tutti quanti (Aeris compresa) gli danno una mano per poterlo raggiungere; anche nel rapporto tra Reno e Rude, i due agenti imbranati (elemento comico della vicenda) si nota un profondo legame di amicizia.

    Square-Enix, memore del fallimento avuto con la proiezione al cinema del precedente lungometraggio, ha deciso di pubblicare "Final Fantasy VII: Advent Children" in DVD, che è disponibile dal 14 settembre nel Sol Levante.

    Oltre a questi due film, esistono due cartoni animati dedicati a Final Fantasy: si tratta di "Final Fantasy Unlimited", serie di 26 episodi, e di "Final Fantasy the legend of the Crystal", in due episodi di 25 minuti l'uno.

    Il primo è una storia originale, che raconta la storia di due dodicenni, Ai e Yu, che si ritrovano a esplorare strani mondi alla ricerca dei genitori, scomparsi alcuni anni prima compiendo degli studi su un misterioso flusso di energia. A bordo di una metropolitana magica, i due bambini viaggiano in compagnia di Lisa, una donna che ha promesso di aiutarli, e Kaze, uomo di poche parole, apparentemente egoista, e dal passato misterioso.

    In "Final Fantasy Unlimited" ci sono molti elementi tipici della serie: la magia, le invocazioni, i personaggi, che seguono la tipologia dei personaggi dei primi capitoli. Inizialmente la narrazione può sembrare ripetitiva (scoperta di un mondo, attacco del cattivo, battaglia e vittoria dei protagonisti), ma andando avanti la storia si infittisce e diventa così più coinvolgente.

    Come aspetto grafico non è dei migliori, infatti presenta figure colorate in modo piatto, ma nel complesso è gradevole. In Italia "Final fantasy unlimited" non è mai stato trasmesso.

    "Final fantasy the legend of Crystals", del 1994 è invece basato sulla storia di Final Fantasy V: la storia ha luogo nello stesso mondo (chiamato Pianeta R), duecento anni dopo le vicende dei cinque eroi che lo salvarono, e che oggi sono personaggi leggendari. Tre dei quattro cristalli elementali sono stati rubati da un'entità maligna, Deathgyunos, proveniente dlla luna oscura. Mid contatta due nuovi eroi, Pritz e Linaly (discendente di Butz, protagonista di Final fantasy V), che insieme a Rouge e al comandante Valcus, dovranno sconfiggere Deathgyunos.

    La trama è tipica degli anime di genere fantasy, ed è abbastanza breve e semplificata rispetto ai videogiochi della serie. I personaggi non sono caratterizzati in modo particolare, infatti passa pochissimo tempo tra la loro introduzione e l'inizio della loro missione.

    IL FUTURO DI FINAL FANTASY
    Ad oggi, escludendo la miniserie Final Fantasy legend e Final Fantasy Mistic Quest, i prodotti descritti precedentemente sono tutti i capitoli di Final Fantasy esistenti. Ma cosa ci riserverà il futuro?

    Imminente è ormai l'uscita di Final Fantasy XII, atteso per il 16 marzo 2006: il gioco racconta la storia della Principessa Ashe, ultima erede al trono, che, aiutata da un gruppo di ribelli, combatte contro l'egemonia di un Impero nemico, il tutto condito dalla tipica dose di mistero e magia, che in un titolo fantasy non può mancare mai. Ancora una volta, Ashe non sarà sola, ma con lei si alleeranno, per diversi motivi, il ladro Vaan, la danzatrice Penelo, il soldato traditore Basch, il pirata Balthier con la compagna Fran, e probabilmente altri non ancora noti al momento...

    Anche in questo capitolo sono previste numerose novità, soprattutto per quanto riguarda il sistema di combattimento: come già in Final Fantasy XI, unico gioco online della serie, gli incontri con i nemici non saranno casuali, ma questi saranno ben visibili durante l'esplorazione: il giocatore può quindi decidere se fermarsi a combattere (e in alcuni casi sarà pressochè obbligatorio, in quanto alcuni mostri sono aggressivi), oppure cambiare strada per non incontrarli. Una delle novità più interessanti è senza dubbio l'utilizzo massiccio di algoritmi di Intelligenza Artificiale: il primo esempio si nota nell'esplorazione dello scenario, in quanto si possono incontrare diversi mostri che agiscono in modo differente; alcuni di loro sono aggressivi, altri innocui, altri tendono agguati. In questo modo l'esplorazione diventa molto più dinamica e coinvolgente. Altro esempio di utilizzo di intelligenza Artificiale, è l'opzione "Gambit": si tratta dell'Intelligenza Artificiale del personaggio, e può essere attivata o disattivata a piacere. Normalmente il giocatore guida solo il leader del gruppo, e nelle battaglie gli altri personaggi hanno un comportamento standard. Disattivando questa opzione a tutti, essi rimangono in attesa di ordini dal giocatore, e ripeteranno la stessa azione finchè il giocatore non deciderà di cambiarla. In alcuni casi si potrà attivare il Gambit a tutti e tre i personaggi del gruppo, e stare ad osservare lo svolgimento di una battaglia.

    Terzo esempio di intelligenza Artificiale riguarda il sistema di invocazione: diversamente dai precedenti capitoli, l'essere invocato non è al pari di una semplice magia (come succedeva nei apitoli fino al nono), nè può essere controllato direttamente dal giocatore. Una volta in campo, infatti, attacca secondo una sua logica finchè il tempo a sua disposizione non scade. Inoltre, pare che ogni personaggio abbia a disposizione solo alcune invocazioni, e solo quelle.

    Dal punto di vista grafico Final Fantasy XII farà uso di meno poligoni rispetto a Final Fantasy X, così da creare scene più leggere e più ricche di oggetti con cui interagire. Per rendere particolareggiate le scene, infatti, gli sviluppatori Square-Enix hanno deciso di usare effetti di chiaroscuro e texture su fondali piatti: il risultato è comunque ottimo visivamente.

    Tra le altre novità si notano la poca linearità dell'esplorazione, la possibilità di spostare la visuale tramite una telecamera virtuale, i passaggi da giorno e notte e l'evoluzione dei luoghi, dettati dal passare del tempo. Final Fantasy XII, nonostante riprenda parecchi elementi da Final Fantasy Tactics, si preannuncia un gioco innovativo dal punto di vista tecnico, ma anche estremamente coinvolgente, presentando una storia ricca di sfaccettature e trattando temi vicini all'attualità.

    Tra i giochi in uscita nel prossimo futuro spicca uno strano esperimento, ovvero una lunga serie di spinoff dedicata a Final Fantasy VII, il capitolo più amato della saga, quello che ha segnato il passaggio da Nintendo a Sony, e da grafica bidimensionale a tridimensionale. La Compilation of Final Fantasy VII conterrà infatti ben cinque prodotti multimediali dedicati al settimo capitolo, molto diversi tra loro per genere e tecnologia. Il primo è il film Advent Children, già uscito in Giappone, che racconta la storia di Cloud e compagni due anni dopo la sconfitta di Sephiroth, e di cui abbiamo già discusso precedentemente. Il secondo è un gioco disponibile su cellulari di ultimissima generazione, intitolato Before Crisis. Questo racconta la storia del corpo speciale della Shinra, i Turks, sette anni prima gli eventi raccontati in Final Fantasy VII. Molti personaggi nuovi sono presenti, ma anche volti noti come Sephiroth, Aeris e Tifa faranno la loro comparsa. Before Crisis si svolge attraverso capitoli, che man mano vengono resi disponibili, e in Giappone è già arrivato al 23°. Terzo spinoff in ordine lessicografico è Crisis Core, che si svolge appena prima di Final Fantasy VII, e ha come protagonista Zack, peronaggio noto ai fans poichè appare sovente nei ricordi di Cloud. Per il momento non si sa ancora nulla di questo gioco se non che sarà disponibile per PSP, la console portatile di Sony. Ultimo (per il momento) è Dirge of Cerberus, gioco d'azione che vede protagonista Vincent, disponibile per Playstation 2. Dirge of Cerberus si svolge un anno dopo rispetto ad Advent Children e svelerà numerosi retroscena del misterioso vampiro protagonista, andando a scavare anche nel suo passato. Era stato annunciato anche un gioco a carattere sportivo nella Compilation, ovvero Final fantasy VII snowboarding (che riprende una parte del capitolo originale), ma da parecchio tempo non si hanno notizie.

    Nel 2005 Hironobu Sakaguchi e Nobuo Uematsu hanno lasciato la Square-Enix e hanno fondato due aziende indipendenti (rispettivamente Mistwalker e Smile Please), ma i fans di Final fantasy non devono pensare che la loro serie preferita finisca con il dodicesimo capitolo: sono stati infatti comprati i diritti almeno fino a Final Fantasy XV, e non è detto che Square-Enix abbia intenzione di realizzarne altri, magari senza proseguire con la numerazione.

    Spero vi sia piaciuta^^
     
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