Tom Clancy's Rainbow Six Vegas 2

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  1. Darkprince92™
     
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    L'ultimo Rainbow Six (Vegas) terminava impropriamente, lasciando in sospeso la trama e la curiosità di quanti lo abbiano giocato. In pratica, sembra che anche la Ubisoft si sia convertita alla "tattica" commerciale adottata dall'industria del cinema, da Matrix Reloaded in poi. Non tutto il male vien per nuocere: in questo gioco l'intreccio è, forse, l'aspetto più marginale. Tutto sommato, però, aiuta a dare un senso alla sequenza di missioni che ci troveremo ad affrontare oltre, finalmente, a permetterci di gustare un finale decente.

    La trama in pillole
    Trascorsi cinque anni dagli eventi che hanno segnato la città di Las Vegas, saremo di nuovo impegnati a fronteggiare la minaccia terroristica. Vegas 2 si svolge in un futuro prossimo ai nostri tempi (2010) e, questa volta, vede spadroneggiare sul campo Alvaro Cabrero, un trafficante di armi ed esplosivi che (guarda un po'...) ha elaborato il piano definitivo per mettere in ginocchio Las Vegas e poter, così, ricattare le autorità al fine di ottenere tutto ciò che vuole. La società Rainbow avrà, ancora una volta, l'ingrato compito di impedire che ciò avvenga ed invierà la sua migliore squadra sul posto: impersonerete Bishop, il capo di questa squadra di mercenari, coadiuvato dall'utilissima presenza di due commilitoni. Con i terroristi non si scherza, dovrete fare del vostro meglio e, anche questo, potrebbe non essere più sufficiente.

    Sparatutto...di ruolo
    Sin dall'inizio, nella parte introduttiva del gioco, dovremo configurare il nostro alter-ego digitale in base alle proprie preferenze (per molti un pregio, per me una perdita di tempo). In parte innovando ed in parte ripetendo, da sé stesso e da altri giochi, in questo episodio il nostro personaggio si evolverà sul campo acquistando dei punti esperienza, divisi per categorie (scontro ravvicinato, omicidio dalla lunga distanza, ecc.), che lo faranno salire di grado nella gerarchia militare. Le tipologie di "esperienza" presenti sono due: l'altra è quella dei punti A.C.E.S., che permettono di sbloccare numerosi bonus, in particolare armi ed accessori da indossare. La cosa interessante, di una caratteristica che potrebbe apparire banale, è che questi punti esperienza (oltre al grado gerarchico conquistato) rimarranno ancorati al nostro personaggio anche nella modalità multiplayer: credetemi, migliora non di poco l'immersione complessiva.

    La giocabilità
    Di prim'ordine: come nel precedente capitolo, del resto. I comandi sono tutti ben implementati (sia i vostri che quelli del team) e permettono di sguazzare tra le tempeste di proiettili in cui ci troviamo coinvolti. Sequenze assolutamente adrenaliniche la fanno da padrone tra il cervello di un terrorista e quello dell'altro. Il sistema di puntamento è tra i migliori che io abbia visto, la varietà di armi è sovrabbondante (potrete anche utilizzare, se riuscite a raccoglierlo, uno scudo antisommossa che vi renderà difficilissimi da colpire). Un'innovazione, rispetto al primo capitolo, è rappresentata dal tasto per la corsa, probabilmente per l'esigenza di scappare dalle granate nemiche che, purtroppo, non sono segnalate in nessun modo: funzionale.
    Non c'è più il radar, in alto a destra, che individua i nemici nell'area circostante ma, in compenso, è disponibile una scansione termica per identificare le presenze umane nei dintorni. E' una funzionalità da utilizzare con parsimonia e al momento giusto perchè si scarica in fretta e bisogna attendere qualche minuto prima di poterla riutilizzare.

    Tattica, tattica e.....tattica?
    Questo titolo è veramente difficile! Scordatevi di poter sopravvivere ad uno scontro in massa, dopo esservi buttati incoscientemente in un'area piena di terroristi. In questo gioco, non siete da soli ed un motivo, indubbiamente, c'è. Per oltrepassare le zone che dividono un checkpoint da quello successivo, è necessario fare un uso ponderato della vostra squadra. Rainbow Six Vegas 2 è, in questo, un mix sapientemente riuscito tra le migliori caratteristiche di Call Of Duty 4 e S.W.A.T. 4 (mostro sacro, secondo chi scrive, tra gli fps tattici). Per chi non conoscesse il primo Vegas, è caratteristica indefettibile quella di imparare a non essere avventati quando si fronteggia un plotone di nemici, tenendo sempre conto delle barricate naturali, presenti in ogni livello, dietro cui ripararsi ed affrontare il combattimento: una colonna, una siepe, un cumulo di assi di legno oppure il bancone di un bar. E' indispensabile, tra l'altro, imparare da subito ad interagire con il proprio team in modo fluido anche perchè, ve ne accorgerete, dovrete farvi affidamento in più di un'occasione. I due membri della squadra rispondono prontamente ai comandi, sono un reale aiuto in quanto uccidono diversi nemici (e, quindi, non sono dei semplici poggiacarte umani...) e comandarli in modo efficiente è davvero appagante.
    L'altro lato della medaglia è rappresentato dall'intelligenza artificiale dei nemici, piuttosto buona, che li rende quasi sempre precisi e letali. Anche questo aspetto non è esente da bugs dal momento che, gli stessi terroristi, ogni tanto vanno in "tilt" e rimangono ignari di ciò che accade loro intorno, scoperti ai vostri colpi.
    Come ultima nota, occhio alle superfici non resistenti: i proiettili trapassano il legno, molto realisticamente, concedendo una sfizioseria tattica in più.

    Singleplayer e multiplayer a confronto
    La campagna in singolo, come già accennato, è abbastanza lunga (anche per via della difficoltà, elevata, decisamente superiore al capitolo precedente) e varia. Oltre alla tradizionale story mode, sono disponibili altre modalità da affrontare in solitaria o in modalità co-op (con un amico, a casa): in ogni momento è, poi, possibile passare dalla modalità singolo a quella co-op (e viceversa), senza dover interrompere la propria "carriera", in termini di trama. La modalità Terrorist Hunt è quella più crassa, dal punto di vista della distruzione: si sceglie una mappa, si decide quanti terroristi vogliamo che ci siano dentro e poi, indiscriminatamente, li uccidiamo.
    Piacevolmente sorpresi, troviamo un multiplayer decisamente ampliato rispetto a quanto visto in precedenza. Le mappe sono di più (dodici) rispetto al primo capitolo e vi sono anche due nuove modalità: Demolition e Team Leader.
    Nella prima (Demolition) una squadra deve piazzare dell'esplosivo su un edificio o un veicolo e l'altra squadra dovrà evitare che ciò avvenga: piuttosto classica, ma dovertente.
    Nella seconda, invece, il capo squadra è l'elemento centrale. Se questo muore,
    tutti gli altri membri della squadra muoiono e risorgono con lui. Se però è il leader ad uccidere un soldato avversario, quest'ultimo non potrà risorgere. La partita è vinta per numero di uccisioni o per la fuga di uno dei leader, attraverso lo specifico punto di fuga situato nella mappa.

    Grafica e sonoro
    Analizzando l'ultima fatica del brand Tom Clancy dal punto di vista visivo, si denota una cura dei dettagli altalenante. Innanzitutto, i personaggi (sia buoni che malvagi) sono realizzati estremamente bene. Con una scheda video all'altezza potrete godere dei benefici della programmazione di questo Vegas 2 e contare, addirittura, i peli della barba di Bishop. Il protagonsta ed i suoi due sottoposti sono realizzati davvero bene, con un particolare occhio di riguardo alla realizzazione delle tessiture dei volti e delle divise. Le animazioni, inoltre, confermano quanto detto finora: tutto è stato realizzato con il dovuto impegno. Anche i terroristi presentano queste caratteristiche per cui, fin qui, nulla di cui lamentarci.
    Quel che scricchiola, è la realizzazione grafica dei terreni di scontro. Ci troveremo a battere ambientazioni realistiche e strutturate in modo funzionale allo scopo dell'azione, però una maggiore cura, a me, non avrebbe per niente fatto storcere il naso. Inoltre, si ha l'impressione che l'ambiente circostante sia statico, essendo l'interagibilità piuttosto limitata, nonostante qualche escamotage elaborato dai programmatori faccia credere il contrario. Niente di catastrofico, in ogni caso: Vegas 2 è, comunque, godibilissimo. Eccellenti gli effetti di luce e di rifrangenza sulle superfici.
    Sul fronte audio le cose sono decisamente più rosee. Il doppiaggio è realizzato, ottimamente, in italiano (compresi gli insulti che riceveremo dai terroristi) e contribuisce significativamente a migliorare l'esperienza di gioco. Effetti sonori decisamente all'altezza completano un quadro che non può che essere molto positivo.

    Multiplayer
    Connessione ad almeno 128 KBps

    Hardware
    Windows Xp/Vista;
    Pentium IV 3 Ghz o Amd Athlon equivalente (3000+); (raccomandati, rispettivamente, 3 Ghz e 3500+)
    1 Gb di Ram (raccomandati 2 Gb)
    Scheda video con 128 Mb di memoria, compatibile con directx 9.0c (o superiori) e supporto agli Shader Model 3.0 (raccomandati 256 Mb);
    Scheda audio compatibile con directx 9.0c;
    DVD-Rom 4x o superiore;
    7 Gb di spazio su hard disk;
    si può utilizzare, volendo, il joypad per XBOX360.
     
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