[Recensione] Seven Cities of Gold

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    Seven Cities of Gold

    Che l'avventura abbia inizio

    Chi di noi non ha mai sognato di esplorare nuove terre, nuovi mondi, scoprire civiltà sconosciute e ricchezze inimmaginabili? Tutto questo può ora divenire realtà grazie a “Seven Cities of Gold”, uno stupendo titolo che vi farà rivivere le gesta e le imprese degli antichi esploratori transoceanici del sedicesimo secolo. Proprio come nella realtà vi troverete a partire dalla Spagna, dalla vostra città natale, dove inizialmente sarete alle prese con l’operazione, importantissima, del reclutamento dell’equipaggio e dell’accumulo di materiale vitale ai fini della missione. Ovviamente non si dovrà trascurare il cibo, visto che la spedizione impegnerà per diverse settimane l’intera ciurma. E non da meno dovrete considerare una corposa quantità di oggetti che potrebbero esservi utili in caso di scambi commerciali con i popoli che, si presume, andrete ad incontrare. Una volta preparato il tutto potremo prendere finalmente il largo e iniziare la navigazione che ci porterà, a seconda della direzione scelta, in diverse zone del continente americano. Tramite il joystick guideremo la nostra flotta (rappresentata su schermo da una semplice freccia) alla ricerca di un territorio esplorabile, avendo a disposizione una mappa che automaticamente si aggiornerà in base alle nostre scoperte. Potremo così capitare sia nell’America del Nord che in quella Centrale, come pure in quella del Sud. Inizialmente non sapremo la nostra posizione esatta, e solo successivamente, confrontando la nostra mappa con una reale verificheremo con esattezza il punto d’arrivo delle nostre peregrinazioni. Una volta avvistata terra, dovremo preparare il nostro sbarco scegliendo quanti uomini portare con noi, quanto cibo e quanti oggetti e materiale.

    Tutti a terra...

    Scesi dalla nave, potremo guidare il nostro gruppo di uomini, sempre tramite joystick, alla vera e propria esplorazione della zona. In questo specifico caso, ogni pressione del pulsante del joystick permetteràal gruppo di assumere una diversa andatura di marcia, cosa che si rivelerà fondamentale nei villaggi dei nativi che incontreremo poichè questi, disabituati a vedere stranieri varcare i loro confini, se in presenza di movimenti frettolosi e agitati, potrebbero reagire in malo modo, attaccandoci senza pensarci due volte. Un atteggiamento prudente invece, farà in modo che si avvicinino pacifici e curiosi, potendo così iniziare uno scambio di oggetti che porterà ad una fruttuosa collaborazione, permettendoci in questo modo di fondare ufficialmente una colonia spagnola in terra straniera, non prima ovviamente di aver colloquiato con il capo villaggio. Viceversa, se decideremo di conquistare tutto ciò che ci capiterà a tiro, potremo attaccare le varie tribù, ma gli abitanti venderanno cara la pelle e perdite troppo ingenti nelle vostre fila metteranno fine alla vostra missione. Una volta stabilito un contatto ed un rapporto profiquo con le popolazioni autoctone, potremo infine tornare in patria, magari carichi di oro e tesori, con la speranza di venire nominati governatori o vicere, e vivere nella gloria il resto dei nostri giorni. E se tutto questo non basterà a saziare la vostra sete di eplorazione, si potrà sempre creare da zero un nuovo mondo, con territori immaginari elaborati ex novo dal computer. “Seven Cities of Gold” è a tutti gli effetti più un educativo che un vero videogioco. Non a caso, infatti, i programmatori stessi (ovvero il talentuoso team della Ozark Softscape, che creerà anche il seguito, “Heart of Africa”) hanno speso decine di ore nel documentarsi sui vari viaggi per mare dei secoli passati e sulle abitudini e le usanze delle tribù di nativi americani del sedicesimo secolo. Ed anche se sotto le spoglie di videogioco si fa naturalmente giocare e apprezzare, ci spinge comunque a riflessioni e scelte che si dovranno dimostrare mature e ponderate, e che magari potrebbero farci avvicinare ad un mondo quanto mai affascinante ed intrigante come quello dell’epoca d’oro delle esplorazione navali
     
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